<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il video virale

Il milanista Bakayoko fermato e perquisito dalla polizia armi in pugno. Ma è un errore

Alcuni frame del video della perquisizione a cui è stato sottoposto il calciatore del Milan Tiémoué Bakayoko
Alcuni frame del video della perquisizione a cui è stato sottoposto il calciatore del Milan Tiémoué Bakayoko
Il giocatore del Milan Bakayoko (non riconosciuto) fermato e perquisito dalla polizia

Sta suscitando molti commenti e polemiche sul web, un video diventato virale in cui si vedono alcuni poliziotti milanesi controllare, per strada, con le pistole spianate, due persone. Uno di questi è Tièmouè Bakayoko, calciatore del Milan. Il centrocampista rossonero è stato fatto scendere dalla vettura ed è stato perquisito, con tanto di pistola puntata contro. A un certo punto un agente lo ha riconosciuto e ha avvisato i colleghi intenti nelle perquisizioni, che - alquanto sbigottiti - si sono immediatamente fermati. Alcuni utenti hanno polemizzato sull’operato degli agenti, accusandoli anche di «razzismo», o al contrario, di «mollare tutto» appena scoperto che il perquisito era un calciatore.

«Sono commenti fuori luogo - spiegano in Questura - il controllo è scattato perché Bakayoko e l’altro passeggero corrispondevano perfettamente, per un caso, alle descrizioni, e ovviamente è terminato quando ci si è resi conto di aver fermato una persona che non c’entrava». Secondo quanto precisato dalla Polizia di Stato, infatti, la notte precedente c’erano state risse, anche con colpi d’arma da fuoco (poi rivelatasi non di pistola) tra stranieri, e si cercava un suv scuro con a bordo due uomini, uno dei due di colore con una maglietta verde. Corrispondendo all’alert, alle 6 del mattino successivo, lo scorso 3 luglio, le volanti hanno effettuato il controllo e trattandosi di una segnalazione che faceva seguito a un episodio con possibili armi da fuoco, gli agenti hanno operato con le pistole in pugno. La questura di Milano avrebbe già chiarito la cosa anche con la società rossonera.

Suggerimenti