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I bimbi
si arbitrano
da soli, i fischi
sono applausi

di Stefano Angonese
GIOVANILI. La nuova normativa federale comincia a trovare applicazione: non ci sono direttori di gara e i baby si arrangiano. Con qualche incertezza, ma divertendosi. Esperimento con esito positivo durante Real Vicenza-Altavilla
I Pulcini di Real Vicenza e Altavilla hanno dato vita a una partita “autogestita”. COLORFOTO
I Pulcini di Real Vicenza e Altavilla hanno dato vita a una partita “autogestita”. COLORFOTO
I Pulcini di Real Vicenza e Altavilla hanno dato vita a una partita “autogestita”. COLORFOTO
I Pulcini di Real Vicenza e Altavilla hanno dato vita a una partita “autogestita”. COLORFOTO

"Che strana partita...". È il telegramma, uscendo dal campo di via Cavalieri di Vittorio Veneto, di un "pulcino" del Real Vicenza, protagonista assieme ai pari età dell'Altavilla del primo incontro di campionato senza l'arbitro. O meglio autogestito dai mini calciatori. Come tutte le novità servirà tempo e pazienza, ma, dopo un approccio timido, qualche "fischio" è arrivato. Nel pre-partita c'è attesa, ma anche scetticismo intorno a questa "rivoluzione". «È una bellissima idea – dicono i tecnici degli ospiti Michele Sartori e Raffaele Iannuzzi – ma forse sarebbe meglio far dirigere le partite a ragazzi di due, tre anni più grandi». Qualche perplessità anche per Salvatore Piva, ora allenatore dei Pulcini di casa, ma fino a pochi mesi fa ad Altavilla. Per lui un derby.
I bimbi entrano in campo, un po' spaesati. «L'arbitro non c'è, dovete arrangiarvi!». Dicono gli allenatori. Pari e dispari per la palla, un po' di confusione al momento del saluto al pubblico (in tribuna anche Lino Diquigiovanni, presidente del Real, ed Antonio Mandato, responsabile del vivaio biancorosso); poi finalmente si gioca. Ed è quello che conta. Tutto liscio sui falli laterali; mentre al primo contatto oltre il limite il numero 7 ospite da terra allarga le braccia e, un po' sconsolato, cerca invano lo sguardo del direttore di gara. Compagni ed avversari non si fermano. Il gioco, poco dopo, viene interrotto dagli allenatori, che supervisionano da bordo campo, per un lieve infortunio muscolare ad un biancorosso.
Al 3' del secondo tempo la timidezza viene spazzata via: un atleta del Real si ferma, riconoscendo di aver commesso fallo. Al 7', invece, c'è ilarità per uno scarpino che vola dopo il rinvio del portiere, il gioco è fermato dai grandi. La cosa si ripete anche in chiusura di frazione, ma stavolta i piccoli continuano imperterriti. In apertura di terzo tempo altra punizione decretata dai giocatori. C'è spazio pure per un tentativo di schema da parte dell'Altavilla. La stanchezza, però, si fa sentire e nei minuti finali genera qualche episodio dubbio, ma i protagonisti non si lamentano. Regna il fair play, anche sugli spalti.
Alla fine, ai punti (1-3), vince l'Altavilla, ma vincono soprattutto loro. I bambini. «Mi hanno sbugiardato – ammette sorridendo Sartori – perché sono riusciti a mettersi d'accordo sui falli. Noi siamo intervenuti in rare occasioni. Bravi!». Gli fa eco Domenico Spalluto, responsabile dell'attività di base del Real: «Esperimento riuscito. Servirà tempo, ovvio, ma dobbiamo capire che a questi livelli il divertimento è la cosa più importante. Dobbiamo tutti cambiare mentalità». Il "potere ai piccoli", dunque, potrebbe funzionare.

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