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Il record caduto

Gnonto ruba a Nicolè il primato del gol più giovane in Nazionale

«Nessuna invidia calcistica, mio padre sarebbe contento». I testimoni sono fatti per essere passati. E così è accaduto che Wilfried Gnonto, una delle ultimissime scoperte del calcio italiano, abbia raccolto l’eredità del compianto Bruno Nicolè e ricevuto idealmente il testimone di goleador più giovane della storia azzurra. Nicolè, padre di Fabio, responsabile del settore giovanile dell’Arzignano, è stato un formidabile centrattacco di Juventus, Mantova, Roma, Sampdoria, Alessandria. Giocò con Charles e Sivori, mica scherzi, e passò alla storia per un primato: grazie alle due reti segnate alla Francia, nel 1958, all’età di 18 anni, 8 mesi e 16 giorni, diventò il più giovane goleador azzurro. Non è l’unico record, visto che Nicolè a 21 anni e 61 giorni si prese anche la soddisfazione di essere il più giovane capitano azzurro. 
Gnonto-record Contro la Germania, l’Italia ha toccato uno dei punti più bassi della sua storia. Cinque reti in 70’, una pessima partita. Ma da qualcosa bisogna pur ripartire. Il record di Gnonto, per esempio. L’attaccante nato a Verbania da genitori ivoriani è diventato col suo timbro al 78’ il più giovane goleador della storia azzurra, strappando così il primato a Nicolè. Diciotto anni, sette mesi e 9 giorni: è l’età di Gnonto, il ragazzo prodigio che dando una lezione di umiltà ha detto ai microfoni «Non me ne faccio niente del gol dopo una sconfitta così». «Fosse qui ora, mio padre si complimenterebbe con Gnonto e gli direbbe che è solo l’inizio». Parole di Fabio Nicolè, che incalzato sul nuovo record stabilito dal giocatore azzurro, ha costruito una sorta di dialogo col padre. «Ciao Papà! E di questa novità che dici? Bravo Gnonto! I record vanno battuti e i giovani rampanti di oggi hanno tutte le potenzialità per farlo. Il difficile, però, arriva adesso, sapersi mantenere, ripetere addirittura (...). Da lassù vedi come sono i giovani di oggi? Provo a farmene un'idea... spero che lui capisca che adesso non sará più giudicato come un giovane e i voti saranno sentenze e non più premi alla gioventù. Rispondere alle aspettative di tifosi, stampa, mister non sará facile, anche se mi sembra comunque un ragazzo con i piedi per terra (...). Papà, però dai rimane ancora qualcosa di te in Nazionale... Concedimi un po' di orgoglio da quassù. Ti ricordo che i record erano tre in uno: più giovane marcatore, più giovane marcatore all'esordio, più giovane doppiettista all'esordio... due comunque restano, per il resto conta solo il fatto che Gnonto meriti un grande e lunghissimo applauso!».

Marta Benedetti

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