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A1 femminile

Rovescio Famila Schio: s'illude e poi crolla. La Reyer piazza un'altra sciabolata

Le arancioni, dopo un'ottima partenza, incappano nella rimonta delle lagunari che hanno in Fassina (22 punti) il loro ariete
Terribile ex Martina Fassina, qui assieme a Guirantes, è stata la migliore della Reyer FOTO GILARDI
Terribile ex Martina Fassina, qui assieme a Guirantes, è stata la migliore della Reyer FOTO GILARDI
Terribile ex Martina Fassina, qui assieme a Guirantes, è stata la migliore della Reyer FOTO GILARDI
Terribile ex Martina Fassina, qui assieme a Guirantes, è stata la migliore della Reyer FOTO GILARDI

«Dovremmo vergognarci di quello che è successo oggi». La tocca "piano" George Dikeoulakos al termine della sfida tra Umana Reyer Venezia e Famila Wüber Schio, finita 78-68. Una gara dai due volti al Taliercio: Schio parte bene e va all'intervallo in vantaggio di undici punti, per poi subire la rimonta delle orogranata nella ripresa. Le padrone di casa rientrano più cariche e compiono il sorpasso. Gli ultimi canestri di Fassina e Pan chiudono i conti.

Due immagini della partita

«Ci sono due immagini della partita - spiega coach GD - ne abbiamo una molto buona per la prima metà, un'altra tremendamente negativa nella seconda: specialmente per il terzo quarto, nel quale abbiamo fatto tutti gli errori che potessimo fare, sia in attacco che in difesa. Dobbiamo sistemare la nostra mentalità, perché se continuiamo così avremo la stessa immagine in ogni partita». Continua la maledizione: il Famila non vince a Mestre dal 2019.

La cronaca

Schio comincia con il piede giusto: dopo tre canestri delle italiane Villa, Keys e Fassina, arriva la tripla di Reisingerova. Poi prende ritmo Guirantes, che si porta a 7 punti e muove l'azione offensiva insieme a Keys, che ne mette altrettanti. L'unica pecca del primo quarto riguarda i rimbalzi offensivi, con la Reyer che ne cattura 6 (contro i 2 delle scledensi). Ma la difesa ospite regge bene e quando entra capitana Sottana il livello si alza ancora. Dopo i primi 10' il tabellone recita 12-21. Anche nella seconda frazione le arancioni giocano bene. A Venezia pesa l'assenza delle tre titolari Shepard, Kuier e Santucci; al Famila gira tutto (o quasi) nel verso giusto. Le esterne segnano, Juhasz sgomita e allunga: 32-43 all'intervallo, sembra la volta buona per sbancare il Taliercio.

La svolta all'inizio della ripresa

All'inizio della ripresa succede quanto aveva annunciato Bestagno alla vigilia. «Sono una squadra che fa della velocità la loro arma principale: dovremo essere brave a non corrergli dietro». Le orogranata cominciano infatti a correre in contropiede e ad aprire gli spazi in attacco. La prima in doppia cifra è la più giovane in campo: Matilde Villa, diciotto anni, guida la rimonta contro le campionesse d'Italia. Poi arriva il pareggio di Makurat sul 47-47 e la tripla del vantaggio di Fassina, che poi replica con un gioco da tre punti. Da -11 a +6, complice anche la poca precisione al tiro delle ospiti: dal 53% dal campo all'intervallo al 41,7% a fine terzo quarto. Bestagno non ci sta e accorcia con Guirantes, ma Parks spreca e sulla sirena Makurat punisce con la tripla, 59-53. 27-10 nel terzo periodo.

Finale amaro

Negli ultimi 10' alla Reyer entra di tutto e si ripete il copione di gara2 di semifinale scudetto dell'anno scorso, Pan vuol dire la sua e aumenta il divario. La capitana delle lagunari fa compagnia all'ex di turno Fassina, che chiude i giochi con 22 punti segnati. Sottana prova a riaccendere le speranze, ma c'è poco da fare. Venezia esulta. Al Famila pesa il 78-68 finale.

Il post gara

A  fine gara la bassanese Pan esulta e fa capire la mentalità delle veneziane. «Sapevamo che eravamo senza 3/5 del quintetto, in spogliatoio ci siamo dette di divertirci. Schio è una squadra fortissima e vincente. Siamo state brave a tornare con più energia nella seconda metà, lì c'è stata la svolta. Il nostro punto di forza è la difesa, che si trasforma in contropiede».

Le arancioni incassano e preparano l'appuntamento di Eurolega di mercoledì in casa del Sepsi, in Romania.

Edoardo Mario Francese

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