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LA STORIA

Jasmine e Mattia, fratelli a canestro: lei è la campionessa, il baby cresce

Keys è una star del Famila basket, Djibril Fall è aggregato alla prima squadra della Civitus Vicenza. «E al campetto... ci picchiamo»
Fratelli: Lui in B a Vicenza, lei in A1 a Schio. Sono Jasmine Keys (25 anni) e Mattia Djibril Fall (19), figli di "mamix" Stefania TROGU
Fratelli: Lui in B a Vicenza, lei in A1 a Schio. Sono Jasmine Keys (25 anni) e Mattia Djibril Fall (19), figli di "mamix" Stefania TROGU
Fratelli: Lui in B a Vicenza, lei in A1 a Schio. Sono Jasmine Keys (25 anni) e Mattia Djibril Fall (19), figli di "mamix" Stefania TROGU
Fratelli: Lui in B a Vicenza, lei in A1 a Schio. Sono Jasmine Keys (25 anni) e Mattia Djibril Fall (19), figli di "mamix" Stefania TROGU

Fratelli cestisti. Venticinque e diciannove anni, lui in Serie B a Vicenza, lei in A1 a Schio. Sono Jasmine Keys e Mattia Djibril Fall, i due fratelli del basket vicentino. Dai litigi per il telecomando in casa ad Altavilla alle sfide al campetto, Jasmine e Mattia sono cresciuti con la passione dello sport.

Lei campionessa con il Famila, lui più giovane aggregato alla prima squadra della Civitus Allianz Vicenza. Lei laureata in psicologia, lui pronto per cominciare l'università di ingegneria fisica. E la "mamix" Stefania, ancora più appassionata dei figli, sorride.

La tv e i morsi

«Da piccoli litigavamo sempre per la televisione - dice Mattia - io volevo vedere i cartoni. Le prendevo perché ero piccolino: mi arrabbiavo, ma avevo poche possibilità dato che lei è più grande». A Jasmine quei ricordi sono rimasti impressi. «Ho una cicatrice sulla natica destra. Lui era permaloso e io l'ho punzecchiato. La sua unica difesa erano i denti. Capitava di litigare spesso: io uscivo dalla fase dell'adolescenza in cui siamo più arroganti, lui ci entrava».

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Il ragazzo nel frattempo è cresciuto. «È maturo, ha testa, ci vogliamo bene e siamo orgogliosi dei traguardi che abbiamo raggiunto». Non solo di testa, ma anche di statura: lei è alta un metro e novanta, mentre il piccolo roditore oggi tocca 195 centimetri. Jasmine ha cominciato nelle squadre minori nella provincia, ha provato qualche altro sport e alla fine ha scelto la pallacanestro. Percorso simile per Mattia, che ha ripreso da poco con il basket dopo un lungo stop.

«Dopo le sue partite scendevo in campo e giocavamo insieme. Andavo a vederla e non vedevo l'ora di scendere per fare qualche tiro con lei». La passione per la palla a spicchi è arrivata quasi per caso per entrambi, senza pressioni o discorsi motivazionali. «La mamma premeva di più. Jasmine mi ha regalato le scarpe con cui ho ripreso: con un paio di scarpe nuove ho detto "non posso non ricominciare". Andavo spesso al campetto e ho deciso di riprendere definitivamente».

Senza esclusione di colpi

Il campetto. Luogo sacro per tutti gli amanti del basket amatoriale, scenario di sfide memorabili e ginocchia sbucciate. Tra Altavilla e Vicenza, i due fratelli si sono sfidati senza esclusione di colpi. «Al campetto ci picchiamo - spiega la giocatrice del Famila - ci mettiamo le mani addosso, non ci risparmiamo, è giusto così. Se comincio a fare i giochetti e i tiri da lontano vinco io, se schiaccia vince lui: ha molto atletismo, ha più esplosività, il fisico lo aiuta». «Sono più veloce ed esplosivo nei salti - conferma - lei è più brava a tirare da fuori, io a penetrare e ad usare il fisico». Non deve stupire se anche lui, come Keys, deve trovare il ruolo in campo, tra pivot e ala grande. «È un lungo, ma non ha la stazza per fare il 5, deve trovare la sua dimensione soprattutto ora che si affaccia al mondo senior».

Pigrizia & studio

Con una sorella ai vertici del basket italiano, è giusto trarre ispirazione. «A volte mi chiede di insegnargli movimenti sotto canestro e mi ritrovo a dargli consigli: più di atteggiamento e iniziativa che tecnici. Qualcosa di speciale ce l'ha, deve continuare a lavorare su di lui». E il ragazzo ascolta e cerca di far tesoro degli insegnamenti, con la speranza di progredire in un percorso che è agli inizi. «So che ho in casa una giocatrice di altissimo livello, le chiedo come attaccare uno più pesante di me, come sfruttare la velocità, come prendere vantaggi». Curioso che entrambi indichino, come un difetto dell'altro, la pigrizia. Ma sullo studio non si scherza. «Ci ha insegnato così nostra madre, bisogna allenare anche la mente».

Edoardo Mario Francese

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