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Basket A1 donne

Il Famila spegne la Virtus, Mabrey accende la corrida

Al PalaRomare le arancioni proseguono il percorso netto. Tra Schio e le emiliane scintille sull'onda della corsa allo scudetto.
Famila Schio - Virtus Bologna (Foto CISCATO)
Famila Schio - Virtus Bologna (Foto CISCATO)
Famila Schio - Virtus Bologna (Foto CISCATO)
Famila Schio - Virtus Bologna (Foto CISCATO)

No, non ha (ancora) vinto Bologna. La profezia di Luca Baraldi, amministratore delegato della Virtus Segafredo, che ad ottobre 2019 prometteva di battere il Famila nel giro di tre anni, non si è avverata. Ieri sera al palaRomare il Famila Wüber Schio ha vinto lo scontro scudetto sulle emiliane per 76-71. Una partita equilibrata, che si è accesa nella seconda metà grazie ai canestri in solitaria dell'esordiente Mabrey.

«Le compagne mi hanno aiutato - dice la statunitense nel postgara - sono molto contenta, sono appena arrivata, ma la squadra è già fantastica». Nello spiegare il cambio di passo tra primo e secondo tempo, l'esterna americana si limita ad un «odio perdere - e rilancia - sto ancora imparando, il meglio deve ancora venire». Non è così contento coach Dikeoulakos, che a fine partita lamenta dei «tanti errori in attacco. Non sono soddisfatto per la partita, ma lo sono per il risultato».

Che il clima dell'incontro fosse elettrizzante lo si capisce da prima della palla a due. Durante la presentazione delle squadre, il pubblico di casa fischia Laksa, rea di aver tradito il Famila per passare alla concorrenza. Dopo l'ironia iniziale, con la curva scledense che ricorda "i campioni dell'Italia siamo noi", comincia lo scontro sul campo. Per la prima metà di partita e per buona parte della seconda, i protagonisti sono gli arbitri: falli (alcuni molto dubbi), errori da una parte e dall'altra, antisportivi, ammonimenti per le proteste e una generale confusione negli interventi. Al caos della terna, si aggiunge quello del basket giocato: Schio parte bene grazie a Verona - che fa tutti i primi 9 punti della squadra - ma poi si ferma. Al termine del primo quarto il Famila tira con un pessimo 4/24 dal campo, mentre la Virtus tiene il passo e conduce 16-14. Nel secondo quarto, di nuovo, la confusione. La Virtus va in bonus in meno di due minuti, coach GD deve fare i conti con le rotazioni (Crippa fuori per infortunio, Howard per scelta tecnica) e i fischi degli arbitri vanno e vengono. Nel marasma generale, dal 22-20 le ospiti compiono il sorpasso grazie alle triple di Zandalasini, della debuttante Rupert e dell'ex Del Pero. Verona non ci sta e regala spettacolo: tripla in step back e 16esimo punto su 30 di squadra. Dall'altra parte Dojkic sovrasta Mestdagh nell'uno contro uno e si va all'intervallo sul 33-37.

Al rientro dagli spogliatoi comincia un'altra partita. Tripla di Mabrey, altra tripla, quindi canestro con libero aggiuntivo e assist per Ndour. Dal controsorpasso delle padrone di casa, grazie alla personalità della giocatrice ex Dallas, l'incontro prende una piega diversa. Sottana e Ndour si uniscono alla festa, Rupert e Zanda provano a reagire e Keys mette la ciliegina sulla torta. Quando Schio tocca la doppia cifra di vantaggio, l'equilibrio si sposta. Nell'ultimo periodo Pasa e Dojkic ci credono e riducono il passivo fino al meno 5, ma i tentativi di rimonta delle emiliane sono vani. Mentre la stanchezza si fa sentire sale in cattedra Ndour, che la chiude e gioisce con 14 punti e 16 rimbalzi. La lunga spagnola raggiunge la doppia cifra assieme a Verona (18 punti), Mabrey (16), Rupert (13) Zanda e Dojkic (12) oltre a Parker e Laksa (10). Colpisce il dato sui rimbalzi: 47 a 44, frutto della scarsa precisione al tiro. Termina 76-71. Alla fine c'è il tempo per un ultimo diverbio tra coach Ticchi e Cestaro. La rivalità continuerà. Fine. Alcuni dati positivi: Bestagno ha raggiunto i 1000 rimbalzi in A1, la lotteria benefica per la lega contro i tumori è andata meglio del previsto, il Famila vince e la Virtus perde. E Baraldi si mangia le mani.

Edoardo Mario Francese

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