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La finale scudetto/2

Il Famila si regala il bis e ora ha tre match point. La Virtus non risponde

Kitija Laksa, autrice di un'ottima prova al tiro: 4/5 da due e 5/6 da tre punti (FOTO DONOVAN CISCATO)
Kitija Laksa, autrice di un'ottima prova al tiro: 4/5 da due e 5/6 da tre punti (FOTO DONOVAN CISCATO)
Kitija Laksa, autrice di un'ottima prova al tiro: 4/5 da due e 5/6 da tre punti (FOTO DONOVAN CISCATO)
Kitija Laksa, autrice di un'ottima prova al tiro: 4/5 da due e 5/6 da tre punti (FOTO DONOVAN CISCATO)

Anche gara2 è arancione. Nella colorata cornice del PalaRomare, che ieri sera ha ospitato il secondo incontro delle finali scudetto, il Famila Wüber Schio ha travolto la Segafredo Bologna per 78-51, bissando il successo di giovedì. Ci si poteva aspettare una risposta da parte della Virtus dopo gara1, finita 83-73 per Schio: Tassinari e compagne avevano il compito di rimettere la serie in parità e di portare le discussioni in casa. Così non è stato: il Famila ha dominato sotto ogni aspetto (47 rimbalzi a 34, 22 assist a 8) e si è portata sul 2-0. Dopo un inizio equilibrato, con entrambe le squadre motivate a trovare la retina, la squadra di Dikeoulakos ha provato il primo allungo: è bastato il passaggio tra primo e secondo quarto, con alcuni parziali per le scledensi, per consentire alle padrone di casa di sconfiggere la resistenza avversaria e di far propria la sfida. Davanti a più di 2000 spettatori, complice anche l'ingresso gratuito, Laksa ha sfoderato una prestazione di livello: con 25 punti, 3 assist e 2 palle recuperate ha vinto il duello con l'ex Zandalasini. Chiave della vittoria casalinga è stata, ancora una volta, la difesa: Schio ha subito solo 20 punti tra secondo e terzo quarto e in totale ne ha presi 51: considerato che quello delle V nere è uno degli attacchi più prolifici del campionato, pare che i cambi e i raddoppi difensivi chiesti da coach GD funzionino. «La nostra difesa è una delle meglio organizzate d'Europa - gioisce il tecnico ellenico - nel primo quarto non abbiamo attaccato bene, ma non abbiamo permesso loro di segnare. Sono contento perché eravamo molto concentrati e stavamo controllando la partita, ora dobbiamo concentrarmi sulla prossima». Tutt'altra aria in casa Virtus con coach Gianolla che, comprensibilmente, si ritiene «parecchio adirata» per «un divario così grande» e per aver «messo in luce i nostri difetti tecnici». Il Famila così si avvicina alla conquista del titolo, ma manca ancora un gradino per riportare lo scudetto a Schio: martedì alle 20.30 al PalaDozza le arancioni disputeranno gara3, potenzialmente già decisiva. La Segafredo vorrà rimediare e darà il massimo per accorciare il divario e restare aggrappate alla serie di finale: «Dovremo giocare come se fossimo 0-0», ammonisce l'assistente allenatore Fontana. Vista l'alta posta in palio, è previsto un esodo di scledensi.

La cronaca. Keys (12 punti) comincia in veste da tiratrice, realizzando una prima tripla e portando ritmo all'attacco di casa. Dall'arco è Laksa-show, che in tutto trova 5 canestri su 6 tentativi. A loro si aggiungono Andrè e Gruda, mentre la Virtus reagisce con Dojkic e Zandalasini: dopo 10' è 22-17. Keys comanda le operazioni a inizio seconda frazione e porta le sue avanti di 10. È solo l'inizio: a Schio entra di tutto, Dotto e Mestdagh si esaltano e non trovano risposta dalle bianconere. Dikeoulakos chiama il suo primo timeout dopo quasi 19 minuti: la difesa tiene, concede solo 8 punti nel secondo quarto e non c'è bisogno di aggiustamenti. Al rientro la musica non cambia. I ritmi calano (7-6 a metà quarto), ma le sorti della partita sono chiare: Cinii, chiamata al riscatto, segna poco (14% al tiro) e così anche l'attesa Turner, che totalizza solo 4 punti. La tripla del 53-33 di Sottana mette la parola fine alla partita. Sul 58-37 cominciano gli ultimi 10' di gara e la festa sugli spalti. Le piccole ospiti (Battisodo, Barberis e Pasa) ci credono, ma Andrè domina sotto canestro e Laksa finisce il suo spettacolo al tiro. Termina 78-51.

Edoardo Mario Francese

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