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EUROLEGA DONNE

Il Famila cambia rotta. Ora vuole lo scudetto

Addio Final four Un duello tra Laksa e Conde a Praga davanti al  tecnico del Beretta Famila Dikeoulakos  FOTO FIBA
Addio Final four Un duello tra Laksa e Conde a Praga davanti al tecnico del Beretta Famila Dikeoulakos FOTO FIBA
Addio Final four Un duello tra Laksa e Conde a Praga davanti al  tecnico del Beretta Famila Dikeoulakos  FOTO FIBA
Addio Final four Un duello tra Laksa e Conde a Praga davanti al tecnico del Beretta Famila Dikeoulakos FOTO FIBA

A margine della sconfitta in Eurolega a Praga (90-77 il finale) è ancora tanta l’amarezza nello spogliatoio del Beretta Famila Schio. Sia per il risultato, che porta l’USK tra le migliori quattro d’Europa; sia per le occasioni sprecate, come il finale di gara1 quando Schio si trovava sopra di 12 per poi precipitare fino al 72-70; ma anche per quei 32 fedelissimi scledensi che hanno supportato la squadra alla Kralovka Arena e che le arancioni (Sottana, Mestdagh e Verona tra tutte) hanno ringraziato a testa bassa. A fine partita, Georgios Dikeoulakos ha recitato il mea culpa, concentrandosi sul cattivo approccio alla gara e rilanciando verso i prossimi obiettivi: coppa Italia, campionato e final four per l’anno prossimo. «Prima di tutto - ha detto Dikeoulakos - dobbiamo ammettere che Praga ha giocato molto meglio, sono entrate in partita con grande esperienza e hanno “giocato difficile” dal primo secondo, che è qualcosa che noi non abbiamo fatto». L’errore, continua l’allenatore greco, è quello di «Aver provato a costruire il gioco dalla tattica senza aver messo il cuore sulla gara. Avevamo degli obiettivi che non abbiamo raggiunto, come il non concedere loro transizioni veloci e le palle perse». Dal -23 del terzo quarto, quando l’esito della sfida sembrava ormai scontato, è arrivata una reazione da parte del Famila, che ha accorciato fino al -7 a 2’ dalla sirena. «Stavamo facendo solo errori sia in attacco che in difesa. Alla fine abbiamo provato a giocare con un quintetto piccolo e abbiamo costruito qualcosa, ma nei momenti cruciali le giocatrici di Praga che solitamente non hanno ottime percentuali al tiro hanno segnato delle triple che ci hanno ucciso e in qualche modo lì è finita la partita». Il riferimento è a Veronika Vorackova che, sulla scia della mvp Conde, ha aiutato Praga nei momenti di difficoltà. Con due triple a metà ripresa e il canestro e assist di fine partita, la guardia ceca ha tenuto a bada la rimonta di Schio. La bomba dell’88-77 in risposta ai tentativi di Mestdagh è stata un duro colpo per il Beretta: «È come se qualcuno ci avesse tagliato le gambe» è l’analisi della guida orange. Rimane la delusione per aver perso una serie di playoff che sembrava già persa in principio, poi messa in discussione nei primi 35’ di gara1 e in gara2 al palaRomare (finita 69-56). «Guardando indietro - commenta dispiaciuto il tecnico ellenico - avremmo meritato di essere tra le quattro finaliste; se avessimo gestito il punteggio negli ultimi minuti della prima partita, probabilmente oggi saremmo alle final four, ma con i se - ammette - non fai le carriere». Conclude. «Come dice la canzone non piangere per me, Argentina non doppiamo spendere lacrime per questa squadra, siamo orgogliosi. Tutto ciò che succede dev’essere una lezione, probabilmente non siamo pronti per queste finali. Ora dobbiamo concentrarci su coppa Italia e scudetto».•.

Edoardo Mario Francese

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