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L'analisi dell'ex

Le pagelle di Macchi fanno volare il Famila Schio

Mercoledì Chicca ha assistito dalla tribuna alla gara col Salamanca «Mestdagh la forza del gruppo, Sottana e Keys sono le trascinatrici»
Osservatrice speciale Chicca Macchi, qui col presidente Cestaro in un'immagine d'archivio
Osservatrice speciale Chicca Macchi, qui col presidente Cestaro in un'immagine d'archivio
Osservatrice speciale Chicca Macchi, qui col presidente Cestaro in un'immagine d'archivio
Osservatrice speciale Chicca Macchi, qui col presidente Cestaro in un'immagine d'archivio

«C'è bisogno che si faccia tutti un passo indietro per far sì che la squadra faccia un passo avanti». È il "frutto di anni e anni di interviste" di Laura Macchi, ex stella del Famila Wüber Schio - con cui ha conquistato sette scudetti, altrettante coppe Italia, otto supercoppe e un'EuroCup - e oggi voce tecnica di Eurosport, con aria di promozione per un ruolo in nazionale maggiore.Mercoledì scorso l'ex stella del Famila- in arancione dal 2007 al 2018 - è tornata al palaRomare per assistere alla sfida di Eurolega contro Salamanca. Chissà se la sua presenza tra gli spalti è stata di aiuto a Sottana e compagne nella delicata vittoria europea.

Le pagelle di Chicca

Proprio a Sottana, sua ex compagna, Macchi dà la benedizione. «È molto importante l'apporto che stanno dando le italiane - afferma - Giorgia è la trascinatrice». Oltre a lei si sta mettendo in luce «Keys, che sta facendo una stagione spettacolare, la vedo protagonista»; ma la vera mvp del gruppo è la guardia tiratrice col numero 5. «Penso che la vera pedina di questo Famila sia Mestdagh, dà nettamente equilibrio alla squadra, dà ritmo, crea pericolosità ed è ovvio che gli spazi si aprono».Da Macchi arriva l'apprezzamento sia per le conferme che per le nuove arrivate. «Bestagno il suo contributo lo dà sempre, soprattutto in difesa». Quindi Ndour, sia nella veste di marcatrice sia in aiuto alla manovra: «Astou può farti 25 punti o non far canestro ed essere importante per la squadra». E Penna, a cui l'ex ala varesina regala un grande complimento. «L'anno scorso non è stato semplice per lei, quando hai un attimo di smarrimento personale poi si riflette sul campo, penso che ora Dikeoulakos le stia dando fiducia» sia da esterna che come lunga, per far rifiatare le altre. «L'altra sera giocando da 4 l'ho vista centrata, che non vuol solo dire fare canestro, ma ci sono elementi che non compaiono nelle statistiche. È uno dei talenti migliori che ci sono in Italia».

L'aspetto più critico di Schio

L'analisi di Chicca si sofferma sull'aspetto più critico di Schio: l'inserimento di Mabrey e Howard. Coach GD ha già sottolineato le difficoltà nel confronto tra lo stile delle due statunitensi e quello del resto dell'organico. «Sono arrivate due americane - continua Macchi - una giovane e l'altra con un carattere particolare. Bisogna trovare la quadra. C'è bisogno di venirsi incontro, penso che l'intelligenza delle singole e la capacità di George di mediare non creerà problemi. C'è bisogno, come dopo un terremoto, di un assestamento». La presenza delle due stelle WNBA rappresenta una frattura importante nel gioco delle scledensi. «Vedo un Famila pre- e un Famila post-americane - commenta - quando inserisci due statunitensi ci vuole del tempo per adattarsi; come ce ne vuole a loro per assimilare il gioco di George e delle compagne. L'amalgama non si trova in due giorni».Mesi fa, Macchi definì Dikeoulakos "un supercoach": oggi il talentuoso tecnico greco è chiamato ad un compito non semplice. «È la bellezza del Famila: prendere le migliori in circolazioni e gestirle. La chiave in un top team è gestire le mentalità. Banalmente, la cosa su cui lavorare è l'intelligenza», ovvero mettersi in discussione «sul gioco in campo e sul modo di porsi in spogliatoio: con tante personalità e giocatrici molto forti, c'è bisogno che si faccia tutti un passo indietro per far sì che la squadra faccia un passo avanti».

L'amarcord con Cestaro

Infine, Chicca ricorda l'episodio chiave nella gara di Eurolega. Quando Cestaro ha sollevato la sedia di rabbia, «ho avuto un deja-vu. Siamo contro Vigo - al tempo allenata da Mendez - si arrabbia nero e fa la stessa cosa dell'altra sera, la differenza è che sbattendola spaccò il cubo dei cambi. Avevano sospeso la partita perché volevano buttarlo fuori, siamo stati ferme un quarto d'ora. Poi siamo riusciti a vincerla ed è diventata la partita della sedia. Questo fa capire quanto il presidente ci tenga».

Edoardo Mario Francese

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