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Volley

Egonu in lacrime: «Mi chiedono perché sono italiana. Questa è la mia ultima partita in Nazionale»

Il video della azzurra del volley in lacrime dopo il bronzo ai Mondiali femminili.
Paola Ogechi Egonu
Paola Ogechi Egonu
Il video di Egonu in lacrime

«Non puoi capire, non puoi capire. Mi hanno chiesto perché sono italiana... Questa è l'ultima partita con la Nazionale». È lo sfogo di Paola Egonu, 23 anni nata a Cittadella, in lacrime dopo il bronzo mondiale: il video, con la star della nazionale di pallavolo che parla con il suo procuratore Marco Reguzzoni, postato sui social ha fatto il giro del web. L'azzurra, che dopo il punto della vittoria era rimasta a lungo in campo abbracciata ad altre compagne, subito dopo però ha corretto il tiro spiegando di essere "stanca" e volersi prendere "solo una pausa".

Il video della campionessa che ha fatto il giro della rete

Il procuratore della campionessa, a cui si rivolge Egonu nel video che ha fatto il giro della rete, ha poi spiegato il senso delle parole dell'azzurra. «Si tratta di uno sfogo a fine partita - ha detto Reguzzoni - dopo una delusione. Paola non ha espresso un buon gioco ed è stata attaccata duramente per non aver raggiunto l'obiettivo della finale. Mi ha detto che era in difficoltà, che non sta bene».

Lo sfogo di Egonu: «L'ultima partita in Nazionale»

Quanto alla frase in in cui l'azzurra si lascia scappare «è l'ultima partita con la nazionale», il procuratore sottolinea che «è una cosa che fa parte dello sfogo e ha già ridimensionato nelle interviste. Ha ribadito che per lei è un onore vestire questa maglia e che non ce l'aveva con nessuno, è solo molto dispiaciuta perché quando non gioca bene viene sempre messa sotto accusa. E questo la ferisce. È un essere umano, e il suo è stato solo uno sfogo che finisce lì». Sul fatto che si è sentita dire "perché fosse italiana", il procuratore ha detto che non sapeva chi glielo avesse detto.

Si è sentita dire "perché fosse italiana"

«Ogni volta vengo presa di mira, fa male essere attaccata perché io ci metto sempre il cuore e non manco mai di rispetto». Paola Egonu spiega così il senso dello sfogo in un video che ha fatto il giro della rete. La campionessa dell'Italvolley ai microfoni di Sky Sport smentisce l'addio all'azzurro: «Io punto di riferimento della nazionale? Lo spero» ha detto Egonu, sottolineando però di avere bisogno di un po' di riposo. «Vorrei avere un'estate libera per staccare - aggiunge -. Mi fa ridere pensare di aver letto persone che mi hanno chiesto perché sono italiana e mi chiedo perché io rappresento persone del genere».

La campionessa: «Quella presa di mira sono sempre io»

«Sono fiera della squadra, del gruppo, di me stessa perché oggi (ieri ndr) non era facile scendere in campo» ha spiegato Egonu. Poi ha aggiunto: «È brutto da dire, non vorrei togliere meriti o rispetto alle mie compagne, ma quella presa di mira sono sempre io. Si va sempre a vedere come io ho sbagliato, come io potevo fare meglio. Ovviamente è una cosa bellissima perché mi prendo sempre il peso e da quando sono in nazionale il risultato l'abbiamo sempre fatto, ringrazio sempre le mie compagne con cui abbiamo fatto questo lavoro ma quando poi avviene la parte negativa e si perde…».

La solidarietà del presidente Draghi

Piena solidarietà alla campionessa di volley Paola Egonu dal presidente Mario Draghi nella telefonata di questa mattina. «L'atleta azzurra è un orgoglio dello sport italiano, avrà future occasioni per vincere altri trofei indossando la maglia della Nazionale».

Il chiarimento del presidente della Federazione pallavolo

«Paola Egonu è attaccatissima alla maglia azzurra, il suo è stato uno sfogo a caldo determinato da quattro imbecilli da social». Giuseppe Manfedi, presidente della Federazione pallavolo, al telefono con l'Ansa tiene a «riportare l'episodio di ieri, che ha oscurato l'ennesima impresa di queste ragazze capaci di andare a conquistare il bronzo mondiale, alle sue reali dimensioni. Paola veniva da sei mesi di ritiro, era normale che fosse stressata. Adesso ci calmiamo tutti, la prossima convocazione è ad aprile 2023 e non ho motivo di pensare che lei non ci sarà: tra l'altro, la pallavolo propone integrazione piena altro che razzismo».

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