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Un debutto per due Oltre la disabilità per un sogno di sport

Valentina Citro impegnata alla trave sotto gli occhi della sua allenatrice Novella Pontalti. COLORFOTOIl sorriso di Francesco Motterle mentre si allena è già una vittoria
Valentina Citro impegnata alla trave sotto gli occhi della sua allenatrice Novella Pontalti. COLORFOTOIl sorriso di Francesco Motterle mentre si allena è già una vittoria
Valentina Citro impegnata alla trave sotto gli occhi della sua allenatrice Novella Pontalti. COLORFOTOIl sorriso di Francesco Motterle mentre si allena è già una vittoria
Valentina Citro impegnata alla trave sotto gli occhi della sua allenatrice Novella Pontalti. COLORFOTOIl sorriso di Francesco Motterle mentre si allena è già una vittoria

Marta Benedetti Sono le 16.30 di un normalissimo martedì pomeriggio. Nella palestra adiacente al palazzetto dello sport, dove si allenano gli atleti della Gymnica Vicentina, i muscoli sono già caldi. C'è la fila per esercitarsi sul trampolino elastico. Naida Guzzon, uno dei fiori all'occhiello della società, guida il riscaldamento delle più giovani. Valentina Citro, 33 anni, vive giornate importanti. Così come Francesco Motterle, 12. Domenica faranno la loro prima gara a Padova, dove si svolgerà il trofeo Stefano Danieli, dedicato alla memoria del compianto presidente regionale della FederGinnastica (primo meeting per atleti con disabilità intellettive). Valentina e Francesco hanno la sindrome di down. Ma quel che li accomuna davvero è la sfrenata passione per la ginnastica artistica. È sulla pedana del corpo libero che amano stare, è nel saluto al giudice che si riconoscono. Indossare i paracalli è diventato un rito irrinunciabile. Osservare gli agonisti impegnati alla sbarra o intenti ad eseguire una rondata è un piccolo grande regalo. Novella Pontalti, la loro allenatrice, li segue con amorevole dedizione. «Ho cominciato a 7 anni e ora ne ho 33. Come faccio a non dire che amo la ginnastica artistica? - dice Valentina -. La passione me l'ha trasmessa la mamma, quando ho provato non sono più stata capace di farne a meno. É un impegno che vivo con gioia, ma so che è un gioco. Un bellissimo gioco. A Padova voglio riuscire a toccare il mio limite, fare il meglio possibile». Domenica Valentina gareggerà nella trave e nel corpo libero. «Oltre ad applicarsi in maniera eccellente – spiega Pontalti –, ha grande capacità di ascolto. Per lei la difficoltà maggiore è ricordare la sequenza dell'esercizio a corpo libero». Francesco è più giovane. Si allena con la Gymnica Vicentina da tre anni. Ha ben capito che la sua prima gara sta per arrivare e quando esce dalla palestra non perde occasione di estendere gli inviti per Padova, dove sicuramente, per lui e Valentina, ci saranno tanti atleti e compagni della Gymnica a fare il tifo. «Non vedo l'ora che arrivi il mio momento – confessa Francesco -, ho cercato di concentrarmi molto in questi giorni e ascoltare i consigli della mia allenatrice. Credo di essere pronto». L'Italia ancora non offre agli atleti con sindrome di down troppe occasioni per gareggiare. Adesso però qualcosa sembra muoversi. «Speriamo che questa gara, targata Fisdir (federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali), possa tracciare un punto di svolta e un inizio per tutti questi ragazzi che si dedicano col sorriso ad una disciplina tanto impegnativa». •

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