L’ovale e le chiodate. L’erba e la pista. Il rugby e l’atletica leggera per un giorno diventano una cosa sola allo stadio Olimpico di Roma, quando Marco Zanon, centro dell’Italrugby, chiede la mano alla sua Ottavia Cestonaro, triplista della Nazionale azzurra. Lui bassanese, lei vicentina. Lui 24 anni, lei 27. Una proposta arrivata «dopo averne parlato tanto, ma nel giorno che non mi aspettavo» - spiega superOtta.
All’Olimpico Riavvolgiamo il nastro. Sabato l’Italia ha affrontato la Scozia nella quarta partita del Sei Nazioni. Gli azzurri sono stati sconfitti 33-22, ma un vincitore alla fine c’è stato. Col suo gesto, Zanon ha convinto tutti. Ottavia per prima. Il giocatore a fine gara si è inginocchiato e ha consegnato alla fidanzata l’anello chiedendole di sposarla. L’atleta dei Carabinieri non ha potuto trattenere la commozione, e dopo il suo “sì” i due si sono abbracciati a lungo, applauditi da chi in quel momento stava assistendo alla scena.
«Non c’è ancora una data – spiega Cestonaro -, ci metteremo a tavolino non appena avremo un attimo di tempo e decideremo. È stata un’emozione forte. Da tempo io e Marco parlavamo di sposarci, è un’idea che abbiamo condiviso dal primo momento in cui abbiamo iniziato a parlarne. Però non pensavo che avrebbe scelto quest’occasione. È stato bellissimo che l’abbia fatto all’Olimpico, uno stadio che per noi è un simbolo, visto che contiene entrambe le nostre passioni, il rugby e l’atletica leggera».
Amore&sport Zanon e Cestonaro si conoscono dal 2015. A unirli è stato anche l’amore per lo sport. «Abbiamo superato varie difficoltà, la lontananza per dirne una. E poi abbiamo vite che solo da fuori possono sembrare facili, poiché siamo sempre molto impegnati, c’è davvero poco tempo per stare insieme». Anche la data del matrimonio dovrà tenere conto dei loro mille impegni. «Io sono attesa da una stagione estiva importante, quest’anno ci sono sia i Mondiali che gli Europei; l’obiettivo è disputare un’ottima rassegna continentale. Marco avrà il Mondiale il prossimo anno. Saranno mesi intensi, di concentrazione e tanti allenamenti».
Dover affrontare una sfida in più non li spaventa, anzi. «Il fatto che la proposta sia arrivata ora, in un momento terribile per il mondo, che dopo la pandemia ha visto scoppiare anche la guerra in Ucraina, mi fa sorridere e pensare che la vita vera, che tutti noi dovremmo vivere, è questa. Non è giusto fermarsi, bisogna andare avanti, anche nei momenti difficili, avere fiducia nel futuro. Da questo punto di vista, io e Marco vogliamo proprio aggiungere alla nostra vita un evento bello, che ci permetterà di essere ancora più uniti» conclude Cestonaro.