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Hockey ghiaccio

Migross col piede giusto. E adesso i trofei sono 19

La Migross Asiago non ha fallito il suo primo importante appuntamento con la Supercoppa Italiana, il 19° trofeo a finire nella bacheca giallorossa. Era prevedibile però che, data l'attuale ritardo di preparazione, i giallorossi fossero ben lontani dal loro teorico potenziale e che non sarebbe stata una passeggiata in casa degli Unterland Cavaliers determinati e molto motivati anche per l'imminente esordio in Alps. Gli altoatesini hanno ribattuto colpo su colpo i tentativi stellati di scappare via mettendo pepe alla gara, sono rimasti in partita fin all'ultimo secondo, piegati solo dopo 65' dal golden gol di un Giordano Finoro ancora decisivo, come ad aprile nella finale di Alps contro lo Jesenice.

«È una sensazione incredibile vincere ai supplementari per la propria squadra, ma non ci sarei riuscito senza il supporto di Mikey (Marchetti) in quell'azione - racconta il 24enne attaccante italo canadese - Come squadra siamo tutti molto soddisfatti del risultato, ma collettivamente sentiamo di dover dare di più per diventare la squadra che lo staff tecnico, i tifosi e noi giocatori sappiamo di poter essere. È un grande risultato positivo per l'inizio della stagione e speriamo di poter sfruttare questo slancio e di iniziare le prime due partite di campionato nel modo giusto».

Che la vittoria sia stata tutt'altro che facile o scontata lo conferma all'indomani anche il capitano Marco Josè Magnabosco «Sicuramente non è stata una vittoria in discesa; loro sono stati più bravi di noi specie nel pattinaggio, dove dobbiamo ancora lavorare molto. Stiamo ancora caricando molto per cercare di recuperare il tempo perso e questo per ora ci penalizza». Quando sono passati in vantaggio avete avuto paura che la gara vi scappasse di mano? «Non paura, ma avevamo la consapevolezza che si poteva sia vincere che perdere, siamo rimasti concentrati non sul risultato ma sul nostro lavoro».

Oltre a un bravo a Peiti (il goalie altoatesino), nelle file giallorosse davanti sono forse mancati ancora un po' di cinismo e cattiveria. «Adesso mancano tante piccole cose e su queste stiamo lavorando tutti insieme; sono molti i nuovi compagni e servono tempo e pazienza per trovare l'amalgama e le giuste alchimie tecniche e tattiche».

La nuova stagione iniziata come quella passata, con un altro trofeo vinto. «Spero sia di buon auspicio - conclude Magnabosco - anche perché quest'anno sappiamo di avere davanti una stagione tecnicamente e tatticamente più impegnativa. Da capitano sollevare al cielo una coppa è sempre una sensazione bellissima; non ti stanchi mai di vincere. Ho la fortuna di aver avuto e di avere un gruppo di compagni fantastici, dal primo all'ultimo, sempre in campo col piglio da leader. Tutti hanno una gran voglia e tante motivazioni, compresi i nuovi che stiamo e si stanno cercando di integrare con impegno».

Cesare Pivotto

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