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SLEDDOG

Lisa Bonato chiude l’avventura svedese con uno splendido 6° posto nella “Polardistans”

di Stefano Angonese
«Negli ultimi km verso Särna eravamo “cotti”, ma al traguardo la sensazione è stata bellissima».

«Stanchi, ma felici». È il pensiero-bonsai di Lisa Bonato, la musher di Zanè, ma ormai da tempo altopianese d’adozione, quando ha visto il traguardo della “Polardistans”, chiusa al 6° posto nella sua categoria dopo 16 ore 45’ e 27”, sosta inclusa, e 172 km in mezzo alla natura incontaminata della Svezia centro-settentrionale.
Il plurale è perché l’analisi non può prescindere dai suoi siberian husky: in gara, lei e il suo team sono una cosa sola.

Emozioni e soddisfazioni

La seconda grande classifica dello sleddog internazionale ha riservato a Lisa Bonato un pieno di emozioni e soddisfazioni, ma anche un percorso scandito da varie difficoltà. La “Amundsen Race” (chiusa al 21° posto) aveva lasciato il segno su alcuni dei suoi compagni di avventura, rimasti a riposo e costretti al forfait. Dubbi fino all’ultimo se partire comunque o rinunciare, poi era arrivato anche l’aiuto di un allevatore amico di Bonato che le aveva offerto la possibilità di utilizzare un cane in più, in prestito, ma… «E’ scappata a poche ore dal via e abbiamo impiegato un sacco di tempo per cercarla e recuperarla. Alla fine sono partita in ritardo, senza di lei, e con soli 6 cani (la categoria ne prevede 8)».

Dura, ma i “ragazzi” hanno risposto alla grande

«Nel primo tratto, ghiacciato e dritto, i cani sono andati fortissimo, anzi ho dovuto trattenerli per dosare le loro energie, anche in vista delle salite. All’unico check-point, però, c’è stato un ulteriore imprevisto: Maverick era dolorante ad una zampa. Ero indecisa se proseguire, perché con 5 cani è davvero tosta, anche per via della slitta carica al massimo e pesante, soprattutto nei tratti più impervi. Alla fine, senza Maverick (a riposo), ho lasciato Robin, il leader, da solo in testa e posizionato Goose e Steel in mezzo, Varg e Rookie dietro e siamo ripartiti in cinque, piano. I cani da subito hanno risposto bene, hanno poi tenuto sul “salitone” e quando abbiamo scollinato, con un’alba pazzesca ad accoglierci, la fatica non si sentiva più e allora mi sono detta, “ok, ora andiamo fino in fondo”. Negli ultimi km verso Särna eravamo “cotti”, ma al traguardo la sensazione è stata bellissima».

Ottima esordiente

Bonato, da esordiente in queste competizioni sulla lunga distanza, non cercava certo la prestazione ed è per questo che il 6° posto, in quelle condizioni, vale tanto. «Sono contentissima e chissà come sarebbe finita con un cane in più». Per adesso va bene così. Ma cosa lascia questa esperienza svedese lunga quasi un mese? «Ho imparato tanto, ogni giorno: dagli allenamenti alla gara, passando per le caratteristiche della neve, diversa. E ho appreso pure qualche trucchetto dagli altri musher. Insomma, tanta esperienza utile per il futuro perché, di sicuro, tornerò qui. Già il prossimo anno. Quando inizi a conoscere questi luoghi non ne puoi più fare a meno». 

E adesso? 

«Si torna a casa in furgone, con arrivo previsto domenica. E lunedì mattina si va al lavoro (è tecnico di laboratorio all’ospedale di Asiago)». Stagione conclusa? «Ci sarebbe ancora la Lekkarod, ma posso “accontentarmi” così. Per quest’anno ci siamo divertiti abbastanza». Stanchi, ma felici. 

 

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