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Calcio femminile

La nipotina di Baggio che sogna la Nazionale: «Con zio Roby si ride»

Camilla Gobbetti con Roby Baggio
Camilla Gobbetti con Roby Baggio
Camilla Gobbetti con Roby Baggio
Camilla Gobbetti con Roby Baggio

Lui ha vinto il Pallone d'Oro nel 1993, lei sogna la Nazionale. Sono Roberto Baggio e sua nipote, Camilla Gobbetti, che, proprio come lo zio, ha la passione per il pallone e veste la maglia biancorossa. Classe 2003, Camilla milita nella Primavera del Vicenza e ha iniziato a giocare a calcio all'età di 7 anni: «Dopo aver provato vari sport non ce n'era nessuno che mi prendesse così tanto - racconta Camilla -. Un giorno ho preso il computer di papà e ho iniziato a cercare delle squadre di calcio femminili nella zona, e ho trovato Vicenza. Ho detto ai miei genitori "voglio provarci, vedere come va", e da lì è stato amore». Di recente una breve esperienza al Chievo: «Mi sono trovata veramente bene - continua la nipote di Baggio -, ma sono tornata a Vicenza in primis per una questione di tempo: non riuscivo a conciliare al meglio studio e sport, e anche perché sentivo che mi mancava Vicenza e non mi sentivo pronta a lasciarla».

Camilla frequenta il liceo Fogazzaro di Vicenza e il suo obiettivo è quello di proseguire il suo percorso di studi andando all'Università. Il suo ruolo? «Sono partita punta, ora sono un esterno, alto, ma ho giocato anche a centrocampo». Umiltà e semplicità, caratteristiche che hanno fatto grande anche lo zio, Roberto Baggio, con cui Camilla ha un rapporto speciale: «C'è tanta affinità tra noi, ridiamo sempre tanto. E dalla famiglia ho ereditato la passione per il pallone: da mio zio, ma non solo. Ho iniziato a giocare senza mai vedere nulla dello zio. Poi con il tempo ho iniziato a cercarlo su YouTube, a farmi una "cultura" di quello che è stato per gli italiani e per il mondo». Ma il fatto di essere nipote di Baggio non è affatto un peso per la giovane biancorossa: «A livello tecnico non mi ha mai dato molti consigli, ho sempre voluto crescere da sola. Lui mi ripete spesso che devo essere me stessa e seguire la mia passione, che nella vita troverò mille persone che cercheranno di ostacolarmi, ma che devo avere in testa il mio obiettivo. Io non riesco a vederlo come il calciatore più amato dagli italiani, ma semplicemente come lo zio che mi fa morire dal ridere. Quando mi capita di vedere dei suoi video sui social mi fa strano, penso "non può essere mio zio". Io personalmente non mi sento maggiormente sotto pressione».

Essere nipote di Baggio non è quindi una responsabilità per Camilla Gobbetti che però sogna, giustamente, in grande: «Calcisticamente, il mio più grande sogno è quello di crescere tecnicamente e migliorare sempre di più, magari raggiungendo campionati più importanti. La maglia azzurra sicuramente è un obiettivo - conclude -. Al tempo stesso però lo studio per me è importante, spero che il calcio per me diventi un lavoro, ma se dovesse andare male voglio sentirmi realizzata in qualcosa, voglio continuare a studiare». 

 

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Anna Fabrello

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