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L'intervista

L'Olimpiade di Matteazzi: «Torno a casa senza rimpianti. E a Parigi vorrei mio fratello»

Una cartolina da Tokyo 2020 per Pier Andrea Matteazzi, in gara nei 400 misti
Una cartolina da Tokyo 2020 per Pier Andrea Matteazzi, in gara nei 400 misti
Una cartolina da Tokyo 2020 per Pier Andrea Matteazzi, in gara nei 400 misti
Una cartolina da Tokyo 2020 per Pier Andrea Matteazzi, in gara nei 400 misti

Dodici ore di viaggio, jet lag, stanchezza. Bisognerebbe staccare un po’, ma per Pier Andrea Matteazzi non c’è tempo di riposare. Dopo il suo ritorno in Italia da Tokyo martedì, il campione vicentino ha già ripreso gli allenamenti nella piscina di viale Ferrarin perché fra pochi giorni lo attendono a Roma i campionati italiani estivi. In un momento di pausa, Pier racconta la sua avventura olimpica, il sogno di qualsiasi atleta che pochi riescono a coronare. «È stata un'esperienza più unica che rara che fino a pochi mesi fa non avrei mai pensato di poter vivere. La realizzazione di un sogno per cui comunque ho lavorato per anni giorno dopo giorno».

 

Del Giappone non hai potuto vedere molto...
No, purtroppo, ed è stato un peccato. In ogni caso da quello che ho potuto vedere, attraverso anche le persone e i contatti che la bolla in cui siamo sempre stati costretti ci permetteva ho visto un mondo diverso per usi e costumi ma anche pieno di fascino. Anche se non abbiamo potuto girare ho comunque percepito bene tutto questo.

La tua Olimpiade?
Un’emozione molto forte anche perché per me era la prima. Non ero abituato a questi grandi eventi, gli unici cui avevo partecipato sono state le Universiadi e gli Europei e questo penso abbia anche influito sulla gara. Quando sono entrato nel piano vasca l’emozione è stata grande. È mancata purtroppo l’atmosfera che solo il pubblico può regalarti, ma ho comunque sentito l’affetto e la vicinanza di tanti amici, quelli di Campedello, e anche di molti miei avversari del nuoto che mi hanno fatto i complimenti. È stato emozionante.

Ripensi alla tua gara?
Se ci penso posso solo dire di non avere rimpianti. Sapevo che nella mia batteria passavano tutti molte forte avendo una gestione della gara opposta alla mia, e così ho provato a tenere il loro ritmo perché se fossi passato coi miei standard sarei stato indietro fin dall'inizio. Ho tenuto fino a un certo punto, ma poi ho ceduto. Alla fine non mi sento di poter dire di valere il tempo per la finale. Questo sarà il mio obiettivo per i prossimi tre anni.

Cosa ti lasciano questi Giochi?
Tutta questa stagione mi ha dato un carico di esperienza incredibile avendo potuto gareggiare con gli atleti più forti di ogni nazione. E molto utile per capire quello che dovrò fare per migliorarmi.

Un tuo giudizio su Thomas Ceccon?
Tanto di cappello per quello che ha fatto finora. Sapevo che avrebbe fatto molto bene, ma devo dire che di fronte alle sue prestazioni sono rimasto senza parole. Gareggiare tutti i giorni è un tour de force difficile da sostenere in generale, figuriamoci a un’Olimpiade. Sono incredulo per i risultati che ha raggiunto. I 100 stile li ha nuotati solo quest’anno iniziando a prepararli l’anno scorso. Nessuno come lui. Paltrinieri a parte, per me Thomas è l’atleta italiano che si è distinto più di tutti. La medaglia nei 100 dorso sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

A Parigi 2024 vedremo i due fratelli Matteazzi ?
Sarebbe bellissimo, un altro sogno. Massimiliano ha grandi qualità e lo ha dimostrato. Se ci sono riuscito io ad arrivare alle Olimpiadi può riuscirci chiunque. A cominciare da lui. 

Antonio Simeone

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