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Il protocollo

Idoneità sportiva post Covid dopo una o due settimane

Una giovane atleta durante una visita medico-sportiva agonistica (FOTO ANTONIO TROGU)
Una giovane atleta durante una visita medico-sportiva agonistica (FOTO ANTONIO TROGU)
Una giovane atleta durante una visita medico-sportiva agonistica (FOTO ANTONIO TROGU)
Una giovane atleta durante una visita medico-sportiva agonistica (FOTO ANTONIO TROGU)

Novità in vista per tornare a fare sport dopo la positività al Covid-19. La Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) ha diffuso il nuovo protocollo che, appena sarà approvato dal Ministero della salute, ridurrà il numero di esami diagnostici per chi è risultato positivo senza sintomi o con sintomi leggeri (febbre, tosse, perdita di gusto e olfatto) e vuole riprendere l'attività agonistica; per farlo continua a essere necessaria una nuova visita medico sportiva (perché il precedente certificato resta sospeso) ma si riducono i tempi di attesa tra la negativizzazione e i nuovi esami, anche a seconda dell'età, dei fattori di rischio e, novità, dello status vaccinale.

Covid positivi "lievi" Il nuovo protocollo conferma la suddivisione degli atleti positivi al Covid in tre gruppi. Va nell'A1 chi ha presentato un'infezione "asintomatica o paucisintomatica", senza fare ricorso al ricovero in ospedale e/o a terapie "antibiotiche, cortisoniche, epariniche". A questi atleti, a guarigione accertata (cioè con un tampone molecolare negativo), per ottenere il via libera all'attività agonistica sarà sufficiente - oltre alla valutazione del medico sportivo - un elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo, e non più un esame cardiaco di secondo livello (l'ecocolordoppler) come avveniva un anno fa; questo perché, spiega il documento della Fmsi, in questi mesi è emerso che nei giovani atleti le complicanze cardiache sono rare e si risolvono generalmente in tempi brevi. La nuova visita va eseguita ad almeno sette giorni dall'avvenuta guarigione per gli under 40 senza fattori di rischio come diabete, ipertensione, colesterolo alto e che si siano negativizzati negli ultimi quattro mesi (oppure che abbiano completato il ciclo vaccinale primario o ricevuto la dose booster negli ultimi quattro mesi); la finestra di attesa per richiedere il "return-to-play" sale ad almeno 14 giorni dalla guarigione per chi ha più di 40 anni e per chiunque, anche giovani, abbia un fattore di rischio cardiovascolare oppure non abbia completato il ciclo vaccinale o ricevuto il booster o non sia guarito negli ultimi quattro mesi.

Professionisti Gli atleti professionisti risultati positivi lievi potranno effettuare la nuova visita medico sportiva subito dopo il tampone negativo senza attendere i 7 (o 14) giorni, ma devono sottoporsi in più all'ecocolordoppler cardiaco. I dilettanti possono adottare il protocollo dei professionisti se devono partecipare a gare o campionati di livello nazionale.

Covid positivi "gravi" Gli atleti del gruppo A2 (malattia moderata, con evidenza di polmonite, terapia intensiva e/o le terapie menzionate sopra) dovranno approfondire gli esami con ecocolordopper, holter, spirometria e analisi del sangue, comunque non prima di 30 giorni dalla guarigione. Nell'ancora più raro gruppo A3 (malattia severa o critica) sono prescritti ulteriori approfondimenti cardiopolmonari.

Covid negativi Chi non è mai risultato positivo al Covid-19 dovrà sottoporsi agli accertamenti previsti alla naturale scadenza del certificato secondo i protocolli standard del proprio sport, oltre che agli eventuali ulteriori esami richiesti dal medico.

Liste d'attesa Se il nuovo protocollo ridurrà la finestra per poter richiedere il "via libera", bisogna però considerare anche le liste d'attesa per la visita. In molti centri medici privati i tempi si stanno dilatando, dalle due settimane in su. I costi oscillano sempre tra i 40 e i 100 euro a seconda dell'età e dello sport praticato. Il protocollo suggerisce ("preferibilmente"), ma non obbliga, a richiedere il return-to-play dove si è ottenuta la precedente certificazione. La visita per l'idoneità agonistica è invece gratuita per i minorenni negli ambulatori di medicina delle sport delle Ulss, dove le difficoltà di prenotazione aumentano; a Valdagno l'attività è sospesa, a Sandrigo e Noventa ieri non risultavano posti disponibili, a Montecchio l'attesa è di circa un mese e mezzo. 

Paolo Mutterle

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