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L'intervista

Franco Picco: «Esperienza e sangue freddo Così a 67 anni torno alla Dakar»

Domani comincia la corsa, per il motociclista vicentino è la ventinovesima partecipazione
Franco Picco ancora una volta si misurerà con la Dakar: «Confesso - dice - che stavo quasi per smettere, poi è spuntata la proposta di Fantic»
Franco Picco ancora una volta si misurerà con la Dakar: «Confesso - dice - che stavo quasi per smettere, poi è spuntata la proposta di Fantic»
Franco Picco ancora una volta si misurerà con la Dakar: «Confesso - dice - che stavo quasi per smettere, poi è spuntata la proposta di Fantic»
Franco Picco ancora una volta si misurerà con la Dakar: «Confesso - dice - che stavo quasi per smettere, poi è spuntata la proposta di Fantic»

Franco Picco è pronto per la Dakar 2023. Quest'anno il rally, nel rispetto della sua fama di gara più dura del mondo, sarà più lungo e impegnativo rispetto alle precedenti edizioni: i partecipanti troveranno più sabbia, più dune, più chilometri, più tappe: anche il direttore della corsa, David Castera, la aveva presentata come «più impegnativa rispetto agli anni precedenti». Per il quarto anno consecutivo, lo scenario è quello dell'Arabia Saudita, la partenza è prevista per domani (sabato 31 dicembre) e l'arrivo il 15 gennaio per un percorso lineare a non ad anello: le tappe porteranno i piloti dal mar Rosso al Golfo Persico, attraversando il temuto Empty Quarter, il deserto di Rub' Al Khali. Ma tutto questo non preoccupa il motociclista vicentino, che siamo riusciti a intercettare durante lo scalo a Parigi, prima di riprendere il volo verso il Medio Oriente. Per lui (che ha 67 anni) questa è la Dakar numero 29, sulle 45 totali. L'anno scorso in sella alla Fantic XEF 450 Rally in versione prototipo è riuscito a concludere la gara al sesto posto nella sua categoria.

Da un punto di vista della moto, qual è la differenza rispetto all'anno scorso?

L'anno scorso la moto la moto era un prototipo, la partecipazione era legata ai test e a proseguire lo sviluppo della XEF 450 Rally. Quest'anno è la versione di serie, possiamo contare sull'esperienza dell'anno scorso e lo scopo è quello di dimostrarne l'affidabilità.

E come l'anno scorso potrà contare sul supporto tecnico e logistico di Fantic?

Certamente, inoltre quest'anno ci saranno anche altre due moto, tre in totale: infatti insieme a me l'altro pilota ufficiale è Alex Salvini, mentre Tiziano Internò partecipa nella categoria Malle Moto, la più avventuriera perché i piloti devono provvedere in autonomia alla propria moto, non potendosi avvalere, per regolamento, di meccanici ufficiali. Come ho già fatto io due anni fa.

Qual è l'obiettivo per la Dakar 2023?

Intanto arriviamo al traguardo, ma con un'ottica diversa: l'anno scorso dovevamo raccogliere più dati possibile per lo sviluppo della moto, quest'anno cercheremo di dimostrarne l'affidabilità. L'anno scorso sono stato vice campione del mondo della classe Veteran anche grazie al sesto posto della Dakar. Quindi, l'obiettivo riguarda di più l'intera stagione 2023, più che la sola Dakar, ma certamente devo ottenere un buon piazzamento e sarà anche più difficile dell'anno scorso.

Cos'è cambiato?

Quest'anno corro sempre nella classe Veteran, della categoria Rally 2, che però parte dagli Over 45. In quella perché Over 65 c'ero solo io e quindi correrò con piloti più giovani - dice Franco ridendo -. Prevedo una concorrenza più competitiva, ma si sa come contino molto l'esperienza e il sangue freddo. I più giovani a volte si fanno prendere dalla manetta e commettono errori d'imprudenza. Invece bisogna respirare e fare dei calcoli.

Quali sono gli stimoli per correre una gara come la Dakar a 67 anni?

Confesso che stavo quasi per smettere, poi è spuntata la proposta di Fantic per sviluppare la moto e ho ritrovato le motivazioni. Correre una gara come questa e partecipare alle competizioni per una stagione intera richiede una buona condizione fisica e di conseguenza degli allenamenti. Quindi la salute è importante. Se avessi proseguito col mio lavoro in officina e in negozio forse non sarei in queste condizioni. Lo faccio per stare bene, fisicamente e mentalmente. E l'esperienza è dalla mia parte. 

Alessandro Da Rin Betta

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