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Ciclismo

Il sogno di Polga diventa realtà: sarà professionista, il diabete battuto in volata

Il giovane di Fara ciclista a tutti gli effetti: è l'unico italiano tra i dodici che gareggiano per la Novo Nordisk Development, una squadra professionistica per diabetici.
Antonio Polga, ciclista di Fara Vicentino
Antonio Polga, ciclista di Fara Vicentino
Antonio Polga, ciclista di Fara Vicentino
Antonio Polga, ciclista di Fara Vicentino

Il 2023 diventa la stagione del grande salto per Antonio Polga. Il giovane di Fara Vicentino ha coronato il sogno di diventare un ciclista a tutti gli effetti, lui che è affetto da diabete di tipo 1. Nei prossimi mesi militerà, unico italiano tra i dodici dell'organico, con il Team Novo Nordisk Development, squadra Continental che funge da vivaio dell'omonima formazione professionistica nella quale gareggiano solo atleti diabetici.

La chiamata dopo gli ottimi risultati

Una chiamata, quella del sodalizio statunitense con base in Toscana, giunta per meriti sul campo: «A luglio - racconta Polga - ho partecipato ad un camp di selezione assieme ad una trentina di ragazzi come me. In questo ritiro abbiamo simulato diversi scenari di gara, in modo da monitorare le prestazioni nei vari terreni che si affrontano nelle corse di primo piano. Sono sincero, sapevo di aver fatto una buona impressione ai direttori sportivi ed ero contento del tipo di risultati che avevo realizzato». Nelle settimane seguenti il contatto con lo staff del team non si è mai interrotto: «In maniera periodica - conferma - inviavo le tabelle di allenamento e i risultati che man mano ottenevo. E anche di questo sono felice, perché i risultati di peso li ho centrati proprio nelle ultime gare della stagione». Se il sesto posto alla Granfondo Liotto di inizio maggio è il piazzamento più prestigioso che ha raggiunto, Polga è maggiormente soddisfatto della nona piazza ottenuta a settembre alla Granfondo Segafredo di Asolo: «Sono rimasto in fuga per quasi tutta la gara - analizza - e il gruppo dei favoriti mi ha ripreso solo alla fine. Inoltre i valori che ho espresso sono stati tra i migliori di tutta la carriera». La risposta per sapere se fosse stato selezionato o meno sarebbe dovuta arrivare proprio a settembre. «Invece - commenta Polga - mi hanno tenuto in ballo fino al 31 ottobre quando mi è arrivata la proposta per un contratto annuale valido per il 2023. È stata una grande soddisfazione, che mi ha ripagato dei tanti sacrifici che ho fatto sinora. Quando mi hanno formulato l'offerta non ci ho pensato su e ho subito accettato».

Attesa per la nuova stagione

Per il longilineo scalatore (misura 180 cm per 62 chili) ecco dunque la possibilità di trovarsi in gruppo con il coetaneo Filippo Zana, amico di sempre e abituale compagno di allenamento. Il ventitreenne, che nel 2022 ha difeso i colori dell'Uc San Vito di Leguzzano, volerà a fine gennaio in Spagna per il ritiro prestagionale: «Il raduno - precisa Polga - sarà dal 20 al 31 gennaio ad Altea, nella costa valenciana, lì dove in questi giorni si stanno preparando i campioni del World Tour. Potremo misurarci con i nostri colleghi della formazione principale e non vedo l'ora di capire a che punto sono nei loro confronti». Il debutto in gara è previsto a inizio marzo in Grecia, con una serie di prove tra Rodi e le altre isole dell'Egeo. «Per farmi trovare pronto - spiega il corridore dell'Alto Vicentino - mi sto allenando anche in questi giorni. È ancora difficile rendermi conto dell'opportunità, è un'esperienza che sarà utile per tutta la vita».

Non solo ciclismo

In parallelo alle due ruote, Polga studia ingegneria gestionale nella sede di Vicenza dell'Università di Padova: gli mancano giusto un paio di esami e poi è tempo di pensare alla tesi per completare la laurea magistrale. «In questi mesi - sono le sue parole conclusive - ho cercato di avvantaggiarmi dando più esami possibile, visti gli impegni che avrò a breve. Non è sempre stato semplice combinare le due attività, le difficoltà in certi casi non sono mancate, ma con l'impegno si riesce a superare tutto. Se anche la carriera da ciclista non andrà bene sono comunque tranquillo per il futuro, avendo costruito qualcosa anche lontano dallo sport».

Alberto Vigonesi

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