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IL PERSONAGGIO

Badinotti, in panchina da 56 stagioni. «Il basket è una malattia»

L’idea di smettere non sfiora il quasi 75enne tecnico: «Ho iniziato ad allenare a 18 anni. È un mestiere che fa parte di me»
Bruno Badinotti in una foto di alcuni anni fa ARCHIVIO
Bruno Badinotti in una foto di alcuni anni fa ARCHIVIO
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Bruno Badinotti in una foto di alcuni anni fa ARCHIVIO

A quasi 75 anni (di cui 56 trascorsi in panchina) l’idea di smettere non lo sfiora: «È un mestiere che fa parte di me da sempre e sento ancora mio. Insegnare ai giovani è come una malattia: toglietemi tutto, ma non la pallacanestro». Stasera la palestra cittadina Piarda Fanton ospita l'incontro tra Araceli e Valchiampo Arzignano, campionato di divisione regionale 3. Senza nulla togliere ai protagonisti in campo, il clou sarà nel prepartita, quando la società di casa consegnerà il premio di eccellenza sportiva a uno dei grandi maestri del basket vicentino. Bruno Badinotti non può essere definito altrimenti: centinaia di ragazzi lo hanno avuto come tecnico, in una carriera lunga oltre mezzo secolo e che prosegue tuttora.

L'amore per la pallacanestro

«L’amore per la pallacanestro - racconta Badinotti - è nato giocando all’oratorio di San Nicola. A 18 anni, nel 1967, ho iniziato ad allenare i ragazzini dell’oratorio dei Servi: è stato amore a prima vista e da allora non ho più smesso». In 56 stagioni Badinotti ha fatto il giro della provincia tra squadre maggiori e vivai, vincendo una sessantina di titoli: da Vicenza a Dueville, passando per Bassano, Malo e Schio, oltre al ruolo di assistente di Pippo Faina nelle nazionali giovanili.

«Ho avuto enormi soddisfazioni - racconta - come risultati e nei rapporti personali. Ho la presunzione di pensare che i miei giocatori mi volessero bene come io ne ho voluto a loro. Ho tante immagini nella mente, come se scorresse un diorama. E di persone speciali ne ho incontrate molte: tra tutti voglio citare un atleta splendido come Antonio Saccardo, l’amico Roberto Pellizzaro e i ragazzi che ho allenato nella mia prima esperienza ai Servi, conservano un posto speciale nell’album dei ricordi».

Artefice di un progetto inedito

Badinotti è stato l'artefice di un progetto inedito a livello nazionale: nel 1996 è il responsabile tecnico della Carlo Goldoni, club interno dell’omonima media di Villaverla: «Per la prima volta una scuola divenne una società sportiva. Tutto l’istituto era coinvolto, dal preside che svolgeva il ruolo di segretario alle studentesse-cheerleader. Dopo il primo anno avevamo già vinto il campionato e altri ne sono arrivati. È stato un modo diverso di fare sport, prendendo spunto dalle high school americane».

«Ho imitato il grande Tonino Zorzi» 

Classe 1949, Badinotti continua a rimanere nell'ambiente: in questa stagione è supervisore e vice allenatore della Virtus Vicenza: «Ho imitato in questo il grande Tonino Zorzi. È un punto di vista nuovo per vedere il gioco e posso concentrarmi meglio sulle sfumature tecnico-tattiche». 

Alberto Vigonesi

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