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CICLISMO

Battistella, la Classic parla Veneto
Decisivo attacco sulla Rosina

Profeta in patria Samuele Battistella, 22enne di Rossano Veneto, celebra sul Ponte della Vittoria il suo primo successo da professionista VENETO  CLASSIC
Profeta in patria Samuele Battistella, 22enne di Rossano Veneto, celebra sul Ponte della Vittoria il suo primo successo da professionista VENETO CLASSIC
Profeta in patria Samuele Battistella, 22enne di Rossano Veneto, celebra sul Ponte della Vittoria il suo primo successo da professionista VENETO  CLASSIC
Profeta in patria Samuele Battistella, 22enne di Rossano Veneto, celebra sul Ponte della Vittoria il suo primo successo da professionista VENETO CLASSIC

Puoi anche partire con le consegne di vice, ma se hai le gambe e la grinta di Samuele Battistella tutto diventa possibile, anche vincere una “classica belga” ad altre latitudini. Il primo re della Veneto Classic è lui, il ventiduenne di Rossano, ex campione del mondo Under 23, fino a ieri a caccia del primo centro da pro’. L’Astana aveva già incoccato la freccia Lutsenko e, come fuoco di preparazione, ha mandato allo scoperto Battistella. Un sacrificio che lui ha trasformato in occasione d’oro, componendo un autentico inno alla tenacia. Era in fuga con Trentin e Trentin è caduto. È vero, in volata con l’uomo della Uae se la sarebbe vista brutta, ma è anche vero che sfuggire per venti chilometri a una muta di inseguitori senza nessuno che ti dia un cambio è roba da duri. È stato un finale da palpitazioni. Il vantaggio del vicentino passava da pochi secondi a mezzo minuto e viceversa. Ce la fa, non ce la fa. Ce la fa, non ce la fa. Ce l’ha fatta eccome: anche se per soli cinque secondi, il Ponte della Vittoria di Bassano è diventato il suo ponte. La Veneto Classic è partita dal Parco San Giuliano, dirimpetto a Venezia, con 119 concorrenti. Si avvantaggiano Peter Rikunov (Gazprom Rusvelo), Luca Pajek (Hrinkow Advarics), Lorenzo Visintainer (General Store), Federico Burchio (Work Service), Paolo Totò (Amore&Vita) e i vicentini Matteo Zurlo (Zalf Fior) e Simone Bevilacqua (Vini Zabù). Sia Zurlo, che Bevilacqua erano in fuga anche mercoledì al Giro del Veneto. Bevilacqua se l’è cavata piuttosto bene alla Serenissima Gravel, che ha concluso al sesto posto. Il vantaggio dei fuggitivi si stabilizza sui tre minuti. Al Gpm di Ca’ del Poggio passa primo Matteo Zurlo. Le squadre più quotate sono in testa al gruppo: Astana, Uae, Cofidis, Intermarché. Zurlo e Bevilacqua fanno valere il “fattore campo”, passando in quest’ordine sulla Rosina e sulla Tisa. Matteo Zurlo è indubbiamente il più fresco: i primi tre Gpm sono suoi e al primo passaggio sulla Tisa fa segnare il miglior tempo: 1’14”. Dopo il “muro” di Colceresa Bevilacqua, generosissimo sin dall’inizio, viene morso dai crampi e abbandona. Tisa 2: a sbucare dal boschetto è ancora Zurlo, che però non guida più i fuggitivi, bensì l’intero gruppo sfilacciato. Prima della Rosina partono Matteo Trentin (Uae), Samuele Battistella (Astana) e Riccardo Verza (Zalf). Nelle ultime due corse (Agostoni e Giro del Veneto) Trentin ha incassato due secondi posti in volata, vuole assolutamente rifarsi, giocando d’anticipo. Sulla Rosina Si stacca Verza. Si torna sulla Rosina ed ecco l’imprevedibile: Battistella si alza sui pedali, per l’arretramento della sua bici Trentin gli si “arrota” e cade. Inizia così, a 20 chilometri dal traguardo, la fuga per la vittoria del ragazzo di Rossano. Uae e Cofidis abbozzano un inseguimento poco efficace, con Lutsenko pronto a intervenire se Battistella venisse ripreso. Non sarà così: Rochas porta i segugi alle calcagna del fuggitivo, ma lui non molla e il margine riprende quota. E’ fatta: Samuele Battistella entra trionfante nel rettilineo del Ponte Nuovo, agli altri restano i gradini laterali del podio. Ci saliranno lo svizzero Marc Hirschi (Uae) e il colombiano Restrepo. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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