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Basket C Silver

Altavilla ringrazia Fox “congedato” con onore

«Quella con l’Altavilla è stata un’esperienza bellissima che mi ha permesso di conoscere un gruppo di ragazzi straordinari e di integrarmi nella cultura italiana, una cosa che mi ha arricchito molto come persona». È un Kendrick Fox, commosso quello che si congeda dalla Pallacanestro Altavilla, per rientrare negli States, dopo tre anni di servizio alla Ederle. A salutarlo dopo la meritatissima e convincente vittoria in gara2 dei playoff contro il Dorigo Pieve, i compagni e la standing ovation dei tantissimi spettatori, oltre 400, che hanno assiepato l’impianto altavillese. Il giusto tributo a un giocatore, e una persona, che per sarà difficile dimenticare perché, come testimoniano in molti, Fox ha davvero segnato la parabola dei biancoblù fungendo da esempio, fuori e dentro il campo. 
«I più piccoli delle nostre squadre venivano in palestra a vederlo - racconta Giuseppe Rosa presidente dell’Altavilla - e anche ai suoi compagni è riuscito a trasmettere unìetica sportiva che davvero è stata apprezzatissima, anche da tante delle squadre che abbiamo affrontato quest’anno».
«Qui mi sono integrato un po’ alla volta - ricorda il segente statunitense - e all’inizio ho dovuto fare i conti con le differenze, anche culturali, tra di noi e anche il fatto che non parlassi l’italiano ha creato qualche equivoco, anche se in verità il basket è un linguaggio universale e comunque potevo sempre contare, come interprete, su Campiello». Ma poi, col passare delle settimane la squadra è diventata una nuova famiglia per Fox, sua moglie e le tre bambine. Con i suoi famigliari che lo hanno seguito praticamente sempre, anche in trasferta. E a tal proposito, conferma Rosa «anche loro sono dispiaciuti di lasciare l’Italia e sarebbe piaciuto rimanere ancora un po’ tra noi con Kendrick che sperava di poterci dare una mano anche nella bella».
Con Fox che continuerà a seguire da oltreoceano, le gesta dei suoi compagni, tifando per loro, e che spera, nei prossimi anni, di tornare, magari da turista, a trovare i giocatori con cui ha condiviso questi due anni in palestra. Fox infatti era arrivato ad Altavilla all’inizio del 2020, grazie alla “soffiata” di un supporter. Inizialmente sembrava destinato a giocare con Brendola, in Promozione, ma poi aveva iniziato ad allenarsi con gli Spartans e tutti si sono subito accorti che era un signor giocatore. E così, complice anche qualche infortunio (di Teso e Saccon), aveva fatto il suo ingresso in serie C dove in questi anni ha confermato sempre di essere un’ottima ala, come testimoniano tra l’altro i quasi 16 punti realizzati, di media, a partita. 
Del resto Fox, alto poco più di due metri e nato nel 1983 a Oxford, nel Mississippi, prima di approdare alle Ederle, aveva sempre vissuto negli States, dove vanta una discreta carriera a livello universitario: fino al 2004 ha giocato con la casacca della Mississippi University dove ha conseguito la laurea in business, e le sue statistiche parlano di 112 partite in NCCA con una media di 4,2 punti. 
«Il basket mi è sempre piaciuto, e molto, afferma il giocatore, ma in verità non avevo mai pensato potesse essere il mio lavoro, per cui dopo la laurea mi sono limitato a giocare in squadre amatoriali. Quella con l’Altavilla, conclude Fox, è stata una avventura che mi ha un po’ cambiato, e in meglio, la vita».

Attilio Fraccaro

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