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Tutto quanto (non) fa spettacolo

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Il forum in diretta sul sito del GdV
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Per loro la chiusura è arrivata già in febbraio; per la riapertura devono attendere giugno: nel frattempo, l’attività di ricerca di teatri e luoghi di spettacolo vicentini non si è mai fermata e ha approfondito la riflessione su nuove abitudini e linguaggi generati dal coronavirus.

 

Per avviare la ripartenza, un gruppo di operatori con base tra Vicenza e Bassano si ritroverà venerdì 22 alle 17.45 per il forum promosso dal Giornale di Vicenza. L’appuntamento è in  streaming sul sito www.ilgiornaledivicenza.it sul tema “Tutto quanto (non) fa spettacolo”, per raccontare problemi, idee, proposte e storie di un mondo rimasto dietro le quinte.

 

A condurre il confronto, Stefano Girlanda, responsabile della redazione spettacoli del GdV. Ad animarlo, Giancarlo Marinelli (direttore del Ciclo dei classici in Olimpico),  Piergiacomo Cirella (segretario della fondazione TcVi),  Annalisa Carrara (consulente teatrale e componente di una  famiglia da generazioni dedita al teatro),  Piergiorgio Piccoli (fondatore di Theama teatro/Spazio Bixio per le piccole realtà teatrali) e Piergiorgio Meneghini (direttore artistico della Società del Quartetto). Con loro, Aldo Zordan (vicepresidente nazionale della Fita), Enrico Ladisa (responsabile del cinema Odeon) e  Rosa Scapin (direttrice artistica di Operaestate festival).

 

Insieme, ragioneranno sugli scenari che si prospettano nella fase immediatamente successiva all’emergenza e sulle prospettive di ripresa a medio e lungo termine. Contemporaneamente, proporranno una lettura degli effetti del virus non solo sul piano economico e organizzativo. È indubbio, infatti, che la pandemia e le restrizioni abbiano  rivoluzionato i linguaggi della scena e il modo di fare spettacolo, ampliando le platee grazie al web e introducendo in misura massiccia le tecnologie digitali.

 

L’incontro sarà quindi l’occasione per fare il punto sul rapporto tra reale e virtuale,  valutare quale direzione prenderanno cinema e teatri nei prossimi mesi e vedere quali difficoltà (o opportunità) le professioni sceniche stiano incontrando. Si farà, quindi,  lo stato dell’arte di un mondo che, colpito prima degli altri dalle conseguenze del virus, sta ora raccogliendo idee e forze per ripartire. 

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