Tornano i Foo Fighters, il potere catartico del rock
Il 2 giugno esce But Here We Are, dopo la scomparsa di Hawkins
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Dave Grohl è uno degli artisti più
positivi e resilienti della storia del rock. Come scrive a
ragione la storica testata inglese New Musical Express, "la
ragione per cui quei potenti inni fatti di perdite e cuori
spezzati sono in grado di far sentire simili l'uno all'altra
decine di migliaia di persone in uno stadio è per l'incoercibile
positività che Grohl e la sua gang hanno sempre trasmesso. Dal
momento in cui Dave ha formato la band nel 1994 dopo la morte di
Kurt Cobain, i Foo Fighters hanno costantemente detto alla gente
che le cose possono andare e andranno meglio". But Here We Are
(ma noi ci siamo) è un titolo che racconta il senso del nuovo
album dei "Foos": ancora una volta il tema è il lutto da
elaborare, mancanze strazianti da trasformare in energia vitale.
In poco tempo sono morti Taylor Hawkins, il prodigioso
batterista che, anche nella vita, era il socio di Dave Grohl, la
sua evoluzione musicale e il suo amico ideale, e l'adorata madre
Virginia. E così Grohl ha scelto di curarsi ancora una volta con
la musica ripartendo da dove tutto è cominciato: dalla batteria
che torna a suonare nelle dieci tracce del disco, registrato in
gran segreto e in uscita il 2 giugno.
Grohl ha diviso in dieci canzoni un percorso che dal buio di
un dolore così straziante da soffocare gli istinti vitali passa
dall'accettazione e arriva all'energia salvifica per immaginare
un domani. Il rock'n'roll ha questa potenza: ti fa guardare
negli occhi i tuoi mostri, ma ti dona conforto e te li fa
esorcizzare anche attraverso il rito collettivo della
condivisione con il pubblico. È anche il messaggio di But Here
We Are in cui i fan possono trovare brani che sembrano già
concepiti per essere cantati in uno stadio con la miscela di pop
e rock urlato che è alla base del successo planetario dei Foo
Fighters. (ANSA).