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Cinema

Il regista Borrelli dirige John Malkovich in lungometraggio con un cast stellare

Il cineasta di Lonigo vive da oltre 30 anni a Los Angeles e al GdV racconta l’ultimo lavoro
Quartetto formidabile: da sinistra, John Malkovich, Mauro Borrelli, Melissa Roxburg, Robert Knepper
Quartetto formidabile: da sinistra, John Malkovich, Mauro Borrelli, Melissa Roxburg, Robert Knepper
Quartetto formidabile: da sinistra, John Malkovich, Mauro Borrelli, Melissa Roxburg, Robert Knepper
Quartetto formidabile: da sinistra, John Malkovich, Mauro Borrelli, Melissa Roxburg, Robert Knepper

È uscito in questi giorni l’ultimo film dello scenografo e regista leoniceno Mauro Borrelli. Si intitola “Mindcage – Mente criminale” e vanta un cast internazionale di tutto rilievo. 
La star più conosciuta è John Malkovich, attore fascinoso e poliedrico, protagonista di oltre 100 film con i migliori registi del panorama mondiale, ma non sono da meno gli altri due interpreti principali: Martin Lawrence, stand up comedian di grande successo nella tv americana, e Melissa Roxburg, giovane attrice canadese, salita nell’olimpo dei grandi di Hollywood con il ruolo di protagonista della nota serie Netflix “Manifest”. Completano l’organico Robert Knepper e Ritchie Montgomery.

Il regista

«Un gruppo di ottimi attori – commenta in video-chiamata da Los Angeles, dove vive da oltre trent’anni dopo essere nato e cresciuto a Lonigo, il 62 enne Mauro Borrelli – che con la loro prestazione contribuiscono al buon riscontro che il film sta ottenendo in tutto il mondo. Si tratta di un thriller con elementi soprannaturali, in linea con lo stile espressivo che mi è più congeniale. Io nasco come concept designer e, una volta approdato alla regia, ho mantenuto la passione per le storie ambientate in spazi al confine con la realtà».

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Gli altri film

Prima di Mindcage, Borrelli ha diretto altri film indipendenti, con i quali si è fatto largo nell’affollato mondo della fiction internazionale.
«Anche quest’ultimo lavoro – continua il regista – si colloca nella fascia di film a medio budget. L’idea iniziale era di collocarlo in una atmosfera nordica e livida, tipo “Seven” di David Fincher per intenderci, ma per ragioni economiche abbiamo dirottato verso sud, approdando in Arkansas e scegliendo suggestioni opposte, con sole, mosche, sudore e zanzariere, e raggiungendo un risultato simile a quello della serie tv “True Detective”, appartenente al genere Southern Gothic».

La trama

Racconta delle indagini compiute da un poliziotto che, per fermare un serial killer, chiede aiuto a un assassino psicopatico richiuso in carcere.
«In quest’ultimo ruolo – racconta Borrelli – John Malkovich ha modo di dare il meglio di sé con un’interpretazione di tipo spiccatamente teatrale. Il suo personaggio è richiuso in una cella e non ha altro modo di esprimersi se non quello della recitazione pura. John è un grande attore che si mette a disposizione del regista con umiltà, intelligenza e spirito collaborativo. Dirigerlo è stato una gioia, oltre che un grande privilegio. Con Martin Lawrence ho avuto più da fare, soprattutto per contenerne l’esuberanza da comico che, per la sua parte nel film, non era richiesta. Melissa Roxburg è un talento naturale che merita tutto il successo che si è conquistata e per la quale non è difficile pronosticare una luminosa carriera».
“Mindage” è prodotto dalla major statunitense Liongate ed è disponibile a noleggio sulle principali piattaforme streaming. In Italia è distribuito dalla Notorius Picture, azienda che ne ha curato il doppiaggio decidendo di integrare il titolo originale con una dicitura in italiano.

Critica favorevole

«È uscito anche nelle sale in alcuni Paesi come la Thailandia, gli Emirati Arabi e la Lituania, nei quali il distributore mi dice che sta andando molto bene – conclude l’artista leoniceno -. Anche la critica si è dimostrata favorevole: il Los Angeles Times gli assegna quattro stelle di gradimento su cinque. So che anche il circuito The Space si sta interessando per inserire “Mindcage – Mente criminale” - nel catalogo. Mi auguro che il film possa girare il più possibile nelle sale italiane e che un giorno venga proiettato anche a Lonigo, magari in occasione di un mio ritorno a casa per incontrare i parenti». 

 

Lino Zonin

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