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Sanremo 2024

Festival, non solo Sangiovanni. Madame autrice per la Mango

Primi ascolti in anteprima negli studi Rai di MIlano che saranno proposti dal 6 al 10 febbraio. Il vicentino in gara con "Finiscimi". L'artista di Creazzo ha scritto "La noia" per Angelina

Sanremo tra Brescia e Vicenza, con tre assi lombardi calati sul tavolo fin dai primi ascolti in anteprima negli studi Rai di Milano. E Sangiovanni e la sorpresa Madame, questa volta nelle vesti di autrice. L'eleganza di Renga Nek, l'energia di La Sad, la tenerezza di Mr. Rain: tre modi diversi di sedurre il pubblico dell'Ariston - soprattutto - i milioni di telespettatori di un Festival dal livello generale più alto del solito.

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Trenta canzoni in gara

Trenta canzoni, una più canzone delle altre: la struttura del duo targato Evento Musica, con la complicità inconfondibile di Dardust, ha l'armonia e la morbidezza di un classico. Primo approccio da pollice alto per «Pazzo di te», con Francesco Renga (già trionfatore nel 2005 con «Angelo») autore del testo insieme a Diego Mancino e della musica con Nek e Dario Faini. C'è il senso del pop di Riccardo Zanotti invece alla fonte di «Autodistruttivo», coautore del testo e della musica insieme a Matteo Theø Botticini, quota bresciana del trio. Più Pinguini che punk, si vedranno sdoganati grazie alla presa rapida di questo esordio. Non sarà una prima volta invece per Mr. Rain, che con «Due altalene» cercherà di bissare l'exploit di «Supereroi».

Al primo ascolto

Il ritornello forte da cantare in coro c'è, eccome, anche questa volta. Al primo ascolto Colpiscono anche il romanticismo di Sangiovanni, con la sua lettera d'addio all'ex fidanzata Giulia Stabile («Finiscimi» dimostra quanto il ragazzo svezzato da «Amici» sia cresciuto, promosso del resto anche dalla serie con Carlo Verdone che l'ha voluto fra i protagonisti), e il tiro contemporaneo di Angelina Mango, lanciata da una potenziale hit scritta con Madame e Dardust («La noia» è la cumbia che non ti aspetti, ma con sonorità e piglio da alta classifica 2024).

Tornano sul palco Mahmood e i The Kolors

Fra gli altri brani in lizza, oltre a quelli di Mahmood (che può puntare a uno storico tris) e di The Kolors (sui livelli di «Italo disco»), spicca «Sinceramente» di Annalisa (altra artista della bresciana Evento Musica), che insieme a Davide Simonetta, Paolo Antonacci e Stefano Tognini ha confezionato un altro tormentone.

In generale, sarà un Festival giovane o perlomeno giovanile, tutto da ballare: cassa dritta, tanti uptempo.

Non c'è traccia di canzoni rock

Poco autotune, zero rock. La maledizione dei Måneskin... «Non c'è traccia di rock e mi dispiace - riconosce Amadeus, per la quinta volta direttore artistico oltre che conduttore -. Ma anche nei 370 brani scartati non ce n'era: le band di questo genere non si presentano più, c'erano solo gli Omini fra i giovani. Pensare che dopo il successo dei Måneskin ero convinto che si sarebbero proposti duecento emuli. Evidentemente è un linguaggio che non appartiene alla cultura dei ragazzi di oggi». L'opera di selezione non è mai stata così difficile: «Ne ho lasciate fuori tante di forti - prosegue Amadeus -. Tre sono recuperi dal 2023: è il caso di Maninni, The Kolors e Ricchi e Poveri».

Scelte tanto, tanto radiofoniche

Scelte tanto, tanto radiofoniche: «Il mondo delle radio è molto importante, io vengo da lì. Ci sono pochi lenti e pochi testi con slanci sociali, ma non sono scelte a priori: cerco canzoni che possano durare nel tempo. Anche la vecchia guardia, Berté e Ricchi e Poveri, va di cassa in quattro».

Tanta musica, anche in piazza Colombo e sulla nave. Russell Crowe come ospite speciale («a sue spese») con la sua band blues. «E ci sono tre brani che festeggeremo sul palco con le loro voci: i 30 anni di "E poi" con Giorgia, mia co-conduttrice; i 40 di "Terra promessa" con Eros Ramazzotti, che è tornato l'altro ieri dal Messico e ha subito accettato; i 60 di "Non ho l'età" di Gigliola Cinquetti, che merita questo tributo». Gli ospiti d'onore si esibiranno rispettivamente nella 2ª, 3ª e 5ª serata. Sarà ricordata la figura di Toto Cutugno, «forse anche nella serata del cover. Con Adriano Celentano? Un sogno».

Gian Paolo Laffranchi

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