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L'iniziativa

Disastro del Vajont: un coro fatto di 600 racconti, Paolini unisce la memoria nazionale

di Gianmaria Pitton
VajontS, spettacolo riscritto con Marco Martinelli diventa un canovaccio allestito lunedì 9 ottobre in Italia e nel mondo con migliaia di partecipanti. Sei le realtà coinvolte nel Vicentino
Marco Paolini propose trent'anni fa l'orazione civile che fu anche una diretta televisiva di enorme successo. Ora ne ha fatto un'azione corale di teatro civile (FOTO GIANLUCA MORETTO)
Marco Paolini propose trent'anni fa l'orazione civile che fu anche una diretta televisiva di enorme successo. Ora ne ha fatto un'azione corale di teatro civile (FOTO GIANLUCA MORETTO)
Marco Paolini propose trent'anni fa l'orazione civile che fu anche una diretta televisiva di enorme successo. Ora ne ha fatto un'azione corale di teatro civile (FOTO GIANLUCA MORETTO)
Marco Paolini propose trent'anni fa l'orazione civile che fu anche una diretta televisiva di enorme successo. Ora ne ha fatto un'azione corale di teatro civile (FOTO GIANLUCA MORETTO)

VajontS, con la S finale che indica pluralità di voci, di sentimenti, di ricordi. Lunedì 9 ottobre, a rievocare il disastro di sessant'anni fa non ci sarà solo Marco Paolini, la cui orazione civile scritta nel 1993 con Gabriele Vacis contribuì in maniera decisiva a salvare la tragedia da un possibile, colpevole oblio e a farne elemento della memoria nazionale. Su iniziativa dello stesso Paolini, "VajontS 23" riscritto con la collaborazione di Marco Martinelli diventa «un'azione corale di teatro civile», che coinvolgerà 135 teatri in Italia e nel mondo, 223 gruppi "affettivi" (amici, coppie, famiglie), 118 letture di comunità, 94 scuole, 50 letture pubbliche promosse da gruppi di teatro amatoriale, enti, comuni, aziende. Un coro fatto di oltre 600 voci, il più grande evento di teatro diffuso che sia mai stato realizzato in Italia, non solo per richiamare l'impressionante serie di ritardi, negligenze, inerzie, rischi non calcolati perché inconcepibili che fu alla base del disastro; ma anche, e forse soprattutto, perché eventi del genere non si ripetano.

«Le situazioni di fragilità idrogeologica dell'Italia e le nuove situazioni di siccità a cui la crisi climatica ci espone, richiedono al teatro, all'arte in genere, di occupare un ruolo civile di colla sociale tra i cittadini». All'appello di Paolini hanno risposto in tantissimi: al teatro Strehler di Milano, con lui ci sarà un coro di 20 grandi attori e 200 cittadini tra i quali il sindaco Giuseppe Sala e la scrittrice Benedetta Tobagi; al Carcano di Milano, prima della messa in scena di VajontS con Lella Costa e la compagnia Atir ci sarà una lezione-spettacolo del geologo Mario Tozzi; al Verdi di Padova ci sarà il filosofo Telmo Pievani. Il teatro Stabile di Torino porterà in scena assieme a Gabriele Vacis i giovani della compagnia Pem. Al Brancaccio di Roma ci saranno 32 grandi attori chiamati a raccolta da Vittorio Sermonti: da Neri Marcorè a Luca Zingaretti, da Valerio Aprea a Paolo Calabresi, accompagnati da chitarra e violoncello. E l'elenco potrebbe continuare. Un Vajont speciale sarà quello di Teresa Mannino in diretta con una puntata speciale di Caterpillar su Radio2 che si collegherà con i vari cori in Italia e nel mondo. Alle 22.39, l'ora della frana, tutte le messe in scena si fermeranno in un minuto di silenzio e si ascolteranno i rintocchi della campana di Longarone.

In Veneto sono coinvolti trenta teatri. Sei le realtà vicentine: al teatro Astra di Vicenza il centro di produzione teatrale La Piccionaia propone, in anteprima per la stagione "Terrestri?", la narrazione con gli artisti La Piccionaia Diego Dalla Via e Paola Rossi, lo scrittore e divulgatore Daniele Zovi e i ragazzi della Non-Scuola di Caldogno, il laboratorio locale di pratica pedagogica e teatrale. La Piccionaia inoltre gestisce il teatro Villa dei Leoni di Mira (Venezia): lì la tessitura musicale di Gualtiero Bertelli, cantautore storico mirese, si intreccerà alla narrazione di Gian Antonio Stella, connetterà Mira, la memoria dell'acqua granda del 1966 e la tragedia del Vajont. Ci saranno musicisti della Compagnia delle Acque, Giuseppina Casarin e lettori volontari del progetto Tessitori di Voce; in scena anche Carlo Presotto, che segue il coordinamento artistico. Theama Teatro e Teatro Scientifico hanno lanciato una residenza artistica gratuita per portare allo Spazio AB 23 di Vicenza un coro di cittadini.

Matàz Teatro e Dedalofurioso saranno al teatro Busnelli di Dueville. Ullallà Teatro sarà allo Spazio Creta di San Giuseppe di Cassola: Pippo Gentile, che cura la regia, ha invitato ad andare in scena anche Il Corpo racconta, il gruppo di persone che frequenta il laboratorio tenuto dallo stesso Gentile al Vivaldi di Cassola, DinDonDown Teatro, volontari, appassionati e la giornalista Vanessa Banzato. A Valdagno don Matteo Menin ha coinvolto i suoi parrocchiani e farà VajontS a Santa Maria Madre della Chiesa.

La rete di VajontS 23 nasce da un'idea di Marco Paolini per Fabbrica del Mondo, è realizzata da Jolefilm con Fondazione Vajont.

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