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la quarta serata

Sanremo, Giorgia ed Elisa duetto da brividi. Mengoni Gospel resta il re

Sfida di estensione vocale per le due voci femminili, per la prima volta insieme al festival dopo che nel 2001 giunsero prima e seconda. Tutti in piedi per cantante ancora in testa alla classifica generale. E stasera Amadeus legge in messaggio di Zelensky
Marco Mengoni, trionfatore (anche) nella serata dei duetti, con Let it be
Marco Mengoni, trionfatore (anche) nella serata dei duetti, con Let it be
Marco Mengoni, trionfatore (anche) nella serata dei duetti, con Let it be
Marco Mengoni, trionfatore (anche) nella serata dei duetti, con Let it be

Il brivido dell’esibizione in coppia di Giorgia ed Elisa, l’emozione di Marco Mengoni che rilegge i Beatles in chiave gospel con il Kingdom Choir. Ma anche l’incertezza di Eros Ramazzotti che dimentica il testo di Un’emozione per sempre, mentre canta con Ultimo. E poi Fedez, che in duetto con gli Articolo 31 invita la premier Giorgia Meloni a legalizzare le droghe leggere. All’Ariston è tempo di cover e duetti, da sempre uno degli appuntamenti cult del festival.

La maratona dei duetti

La serata è ancora una volta da maratoneti e giustamente Gianni Morandi, che in questo festival ha scelto la cifra dell’autoironia, si presenta in tuta, scarpe da ginnastica e pettorale con il numero 73, come le edizioni del festival di Sanremo. Co-conduttrice Chiara Francini, attesa anche lei alla prova del monologo.

 

Ai giovanissimi Ariete e Sangiovanni l’onere di aprire la gara, osando con Battiato e Cerco un centro di gravità permanente, Michele Zarrillo prende per mano Will nella sua Cinque giorni, Elodie e BigMama spaccano con American Woman e chiudono la performance con Un bacio sulle labbra.

Si cambia registro e sul palco entra Peppino Di Capri, recordman del festival con 15 partecipazioni. Al pianoforte suona l’eterna Champagne, poi riceve il sospirato Premio Città di Sanremo alla carriera. «Da tempo aspettavo questo momento. Meglio tardi che mai», si emoziona, mentre l’Ariston gli regala la standing ovation.

Ovazione anche per il maestro Beppe Vessicchio: a sorpresa, dirige ’a quattro manì con Enrico Melozzi Destinazione paradiso, eseguita da Gianluca Grignani con Arisa. Coppia anche nella vita, Shari e Salmo cantano Zucchero, Hai scelto un diavolo in me. Tananai vorrebbe ’cantare come Biagiò insieme a Don Joe e sul palco arriva anche Antonacci. Convincono Lazza e Emma accompagnati dal primo violino dell’orchestra della Scala, Laura Marzadori, con La fine di Nesli. Nati nelle periferie, Ultimo ed Eros Ramazzotti emozionano in un medley dello stesso Ramazzotti. Leo Gassmann fa ballare l’Ariston sulle note di Edoardo Bennato.

 

I vicentini sul palco 

Madame rende omaggio a Fabrizio De Andrè cantando Via del Campo con Izi, e conclude aggiungendo la strofa: «Signori della giuria delle corti della giustizia guardate in basso a noi i serpenti di Eva. Grandi professori dai grassi polsi diamantati guardatemi negli occhi e beneditemi. Signori della platea ai piedi della mia croce scagliate la prima pietra se non siete peccatori. Per chi ha la faccia pulita ma il cuore nell’errore, fuori dalla mia vita voglio amore voglio amore».

Di Sangiovanni (con Ariete) che ha cantato Centro di gravità permanente s'è detto. Ci vuole coraggio a confrontarsi con un classico del genere, soprattutto se l’intonazione è quella che è. Ma loro, con l’incoscienza dei 20 anni ce l’hanno. E hanno saputo divertirsi.

Molto apprezzata la performance di gIANMARIA con Manuel Agnelli (Quello che non c'è), mica l'ultimo della classe. Se ti esibisci a fianco di un artista del suo calbro devi mettere in conto di finire un po' all’angolo. Ma gIANMARIA si difende. E il brano è poesia.

 

Non solo musica

Come promesso, Amadeus rende omaggio al Giorno del ricordo: legge un passo del libro di Gigliola Alvisi ’La bambina con la valigià, dedicato alla storia di Egea Haffner, «una delle testimonianze più autentiche della tragedia vissuta da migliaia di italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nel Dopoguerra». Sullo sfondo, la foto in bianco e nero della piccola Egea, con la scritta ’Esule giuliana 30001’, diventata il simbolo della tragedia giuliano-dalmata. «La libertà - chiosa il direttore artistico - non si conquista dimenticando o rimuovendo, ma ricordando. Sempre».

Sognano la libertà e una seconda occasione anche i ragazzi di Mare fuori: il cast della serie cult ambientata in un immaginario istituto di pena minorile è sul palco per cantare la sigla Ò mar for. Entrano in scena gli Articolo 31 per un medley delle loro hit con Fedez: «Giorgia, legalizzala!», cantano i rapper durante ’Ohi marià.

La serata decolla con Elisa e Giorgia, per la prima volta insieme a Sanremo per interpretare, in una sfida di estensione vocale, un medley di Luce e Di sole e d’azzurro, a 22 anni di distanza dal festival 2001 quando, poco più che ventenni, arrivarono prima e seconda. Tutti in piedi anche per Marco Mengoni, che conferma le sue doti di interprete con Let it be dei Beatles eseguita in versione gospel insieme con il Kingdom Choir.

Carla Bruni, accompagnata dietro le quinte dall’ex presidente Nicolas Sarzoky, è all’Ariston per cantare Azzurro di Celentano con Colapesce Dimartino. Coma_Cose e Baustelle rileggono a modo loro Sarà perchè ti amo dei Ricchi e Poveri, Rosa Chemical duetta con Rose Villain in America e conclude: «Viva l’amore, viva il sesso, libertà». I Modà e le Vibrazioni scaldano l’Ariston con Vieni da me.

La classifica della quarta serata

La classifica della serata dei duetti
La classifica della serata dei duetti

E alla fine della "maratona", Mengoni è ancora in testa alla classifica generale. Seguono Ultimo, Lazza, Mr. Rain, Giorgia, Tananai, Madame, Rosa Chemical, Elodie, Colapesce Dimartino, Gianluca Grignani, Coma_cose, Modà, Articolo 31, LDA, Leo Gassmann, Paola & CHiara, Ariete, Mara Sattei, Colla Zio, gIANMARIA, I Cugini di Campagna, Levante, Olly, Anna Oxa, Will, Shari, Sethu.

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La scaletta della finale

Oggi, sabato 11 febbraio, appuntamento con la serata finale del Festival, che incoronerà il vincitore dell’edizione 2023. Uno dei momenti più attesi è la lettura del messaggio del presidente ucraino Zelensky da parte di Amadeus sul palco. Di nuovo in scena tutti i 28 Big, questa volta votati esclusivamente dal pubblico a casa.

Sarà elaborata una ulteriore media con le votazioni precedenti, per ottenere una classifica definitiva delle 28 canzoni. Le prime cinque (e non più tre come in passato) con il punteggio più alto saranno riproposte e si procederà poi a una nuova votazione, ripartendo da zero. A decidere il vincitore saranno il televoto con un peso del 34%, la sala stampa con il 33% e la giuria demoscopica con il 33%.

Nelle vesti di co-conduttrice torna Chiara Ferragni. Superospiti internazionali i Depeche Mode, di nuovo all’Ariston - dopo le esibizioni del 1986, del 1989 e del 1990 - per proporre in anteprima mondiale il nuovo singolo «Ghosts Again», primo estratto dal nuovo album «Memento Mori», in uscita il 24 marzo, che vedrà Dave Gahan e Martin Gore da soli, dopo la scomparsa di Andy «Fletch» Fletcher.

Sul palco ancora un pezzo di storia della musica italiana, con Ornella Vanoni, alle spalle otto partecipazioni in gara e quattro da ospite, e Gino Paoli, che avranno spazi diversi. A distanza di cinque anni, Paoli, all’ottava volta all’Ariston, sarà affiancato da Danilo Rea al pianoforte per interpretare alcuni dei suoi successi senza tempo. Per lo spazio dedicato alla fiction, ci sarà Luisa Ranieri, che parlerà del successo di Lolita Lobosco. Sul palco sul mare della Costa Smeralda tornerà ad esibirsi Salmo, sul Suzuki Stage di piazza Colombo canterà Achille Lauro. Grazie a Rai Italia, attraverso un palinsesto ad hoc tra dirette e repliche, la finale di Sanremo verrà proposta in tutto il mondo, raggiungendo una platea potenziale di 80 milioni di spettatori.

 

 

 

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