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Festival, la finale

Mahmood e Blanco vincono un Sanremo da... Brividi. Elisa e Morandi sul podio, Sangiovanni quinto

I vincitori di Sanremo 2022, Mahmood&Blanco (Foto Ansa/Ettore Ferrari)
I vincitori di Sanremo 2022, Mahmood&Blanco (Foto Ansa/Ettore Ferrari)
Sanremo 2022, la serata finale

Super favoriti della vigilia, Mahmood & Blanco vincono il 72/o Festival di Sanremo con Brividi, che è già al top della classifiche mondiale dello streaming e che di diritto rappresenterà l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest a Torino. È la vittoria della generazione Z e delle scelte artistiche di Amadeus che ha saputo intercettarne gusti e tendenze. Ma il podio è anche il suggello di un festival che va oltre le barriere tra le generazioni: al secondo posto si classifica Elisa, con O forse sei tu; al terzo l’eterno ragazzo Gianni Morandi con Apri tutte le porte, scritto per lui da Lorenzo Jovanotti con cui ha regalato al pubblico una performance memorabile nella serata delle cover.

 

LA CLASSIFICA DAL 4° AL 25° POSTO. Questa la classifica finale del festival di Sanremo 2022 dal quarto al 25/o posto: Irama, Sangiovanni, Emma, La Rappresentante di Lista, Massimo Ranieri, Dargen D’Amico, Michele Bravi, Matteo Romano, Fabrizio Moro, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Ditonellapiaga e Rettore, Rkomi, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob e Hu, Yuman, Le Vibrazioni, Giusy Ferreri, Ana Mena, Tananai.

 

I PREMI SPECIALI. Massimo Ranieri con la canzone Lettera di là dal mare vince il Premio della Critica Mia Martini. Gianni Morandi con il brano Apri Tutte le Porte, che porta la firma anche di Jovanotti e Riccardo Onori, ha conquistato il Premio Sala Stampa Lucio Dalla. Va a Fabrizio Moro il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo (assegnato dalla Commissione Musicale del festival) per il brano Sei tu. A Elisa invece è andato il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale, assegnato dall’Orchestra del Festival di Sanremo per il brano forse sei tu.

 

LA FINALE. La leggerezza di Sabrina Ferilli, che sul palco è venuta senza monologhi, ma con la sua storia, e rivendica in nome di Calvino una scelta che «non è superficialità». L’elogio della gentilezza di Marco Mengoni, che con Filippo Scotti legge la Costituzione, porta i versi di Franco Arminio, ricorda agli hater che «la tastiera può essere un’arma e va usata con cura». Sono tra i momenti più intensi della finale di Sanremo 2022, il festival della gioia e dell’amicizia, come lo ha definito Amadeus, il festival ponte tra le generazioni che ha vinto la scommessa di intercettare i gusti della generazione Z e che si avvia ai verdetti dopo l’ennesimo record di ascolti della serata cover, 11,4 milioni di spettatori e il 60.5% di share, il più alto dal 1995 (era Baudo).

La regina della serata è Sabrina Ferilli. Ironia, modi diretti, eleganza sobria in voile cipria e poi nero, scherza sulla resistenza di Amadeus («Con le tue maratone surclassi Mentana a sinistra», «la forza tua ce l’hanno in tre: Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Mattarella»), poi si prende il suo spazio e premette: «Non ho monologhi stasera. Sono stati due anni molto duri, monologhi ce ne siamo fatti anche tanti, molti temi anche fra i più belli sono stati già toccati dalle mie bravissime colleghe». Tanti ce ne sarebbero, le famiglie, le donne che lavorano, gli uomini che hanno troppo potere, la bellezza interiore, le dipendenze amorose, il femminismo, la body positivity, l’inclusione, «ma io penso che per parlare di questi argomenti bisogna che lo faccia chi ci si sporca le mani, e da palcoscenici meno scintillanti di questo. Sono molto rispettosa delle competenze altrui. E invece sui social non c’è persona che non faccia un commento su qualsiasi cosa», riflette. «Ma perché la presenza mia deve per forza essere legata a un problema? Io sto qua per il mio lavoro, le mie scelte, la cosa migliore che mi poteva accompagnare su questo palco è la mia storia, credo che sia la cosa più bella che possa accompagnare le donne ovunque». «Ho scelto la strada della leggerezza», rivendica l’attrice citando Calvino: «In tempi così pesanti bisogna planare sulle cose con un cuore senza macigni, la leggerezza non è superficialità».

Aperta dall’inno di Mameli, eseguito dalla banda della Guardia di Finanza, la serata scorre con l’esibizione di tutti i Big. Matteo Romano canta Virale, «è stata un’esperienza pazzesca, il sogno che si realizza», dice emozionato. Giusy Ferreri in nero e trasparenze canta Miele e saluta la figlia Beatrice a casa («Arriverò domani»), Rkomi (Insuperabile), reduce dal successo di Taxi Driver, fa professione di umiltà («Sono un cantante atipico, magari non prendo tutte le note, ma ci metto il cuore») e poi gioca a fare il personal trainer di Amadeus. Iva Zanicchi si congeda dal festival riproponendo Voglio amarti, poi nel gioco delle generazioni lascia la scena
ad Aka 7even con Perfetta così. Ovazione per Massimo Ranieri, che regala a Lettera di là dal mare il meglio della sua intensità di interprete e poi cede al Fantasanremo («Papalina!»). Noemi canta Ti amo non lo so dire vestita di frammenti di specchio. Poi tocca a Fabrizio Moro (Sei tu) e a Dargen D’Amico, che prima di far scatenare l’Ariston con Dove si balla ringrazia amaramente «il governo italiano che tende a dimenticarsi delle piccole realtà musicali, così troviamo alternative».

Elisa incanta con O forse sei tu, Irama convince con Ovunque sarai. Michele Bravi in cappa nera regala i suoi fiori alla "zia Mara" Venier in prima fila, «così faccio un sacco di punti al Fantasanremo». Ciao ciao della Rappresentante di Lista è un brano ipnotico, impossibile resistere: tutto l’Ariston ne accompagna il ritmo. Emma mette il cuore in Ogni volta è così e chiama l’applauso anche per Francesca Michelin («È stata lei la mia papalina»). Brividi, ancora, con Mahmood e Blanco, applauditissimi. «Ci avete regalato un sogno», è l’emozione di Hu, in coppia con Highsnob con Abbi cura di te. Sangiovanni (Farfalle) gioca con l’interista Amadeus mettendogli al collo una sciarpa rossonera, poi riflette: «È facile dire di ignorare i pregiudizi, ma non è facile farlo davvero. Bisogna dosare bene le parole perché sono importanti».

Dopo la performance travolgente della serata cover in duetto con Jovanotti, Morandi viene acclamato dall’Ariston con Apri tutte le porte. Poi è Chimica con Ditonellapiaga e Rettore. A chiudere le esibizioni dei Big il rock de Le Vibrazioni con Tantissimo diretti dal maestro Vessicchio. Il superospite Marco Mengoni regala emozioni con la sua L'Essenziale, brano con il quale ha vinto Sanremo nel 2013, e presenta poi il nuovo singolo Mi Fiderò. C’è spazio anche per un omaggio a Lucio Dalla e per un medley con Fabio Rovazzi al pianoforte e Orietta Berti vestita come la fata turchina.

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