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Il Festival

Sanremo 2021, le pagelle della finalissima: promossi e bocciati

Sanremo: le pagelle della finale

Queste le pagelle della serata finale del festival di Sanremo:

AMADEUS - Non è stato un festival facile. Da pensare, da organizzare, da portare a casa. Amadeus ci ha provato e il coraggio va comunque premiato. Ha fatto il suo in una situazione che di normale non aveva proprio niente. Ha già detto no all’Ama-ter. E c’è da capirlo. VOTO: 7,5

FIORELLO - Colpa degli autori, del clima, della platea vuota, ma Fiore è sembrato un po' scarico e a corto di idee per tutta la settimana. A salvarlo il rapporto indissolubile con Ama. Si capiscono con uno sguardo. Il prossimo Sanremo lo farà a 70 anni. Forse. VOTO: 7

ZLATAN IBRAHIMOVIC - Da guerriero senza paura a gigante buono. Alla fine i suoi sorrisi sono riusciti a conquistare anche i più scettici. Si è messo in gioco e il festival, come ha detto dal primo giorno, è diventato (anche un po') il suo. C’è da credere che la tv lo cercherà ancora. VOTO: 7

ACHILLE LAURO - Il grande boh di questo festival. Troppo cerebrale o troppo sopra le righe? Il suo messaggio (un viaggio anche per immagini nella musica) ha fatto fatica ad arrivare limpido e chiaro. Le scene Pulp fiction (lacrime di sangue e rose infilzate nel petto sanguinante) non hanno aiutato. VOTO: 6,5

SERENA ROSSI - La sua voce non ha nulla da invidiare a quelle di molti artisti in gara quest’anno (che hanno accumulato premi alle stonature a go-go). Lo sapevamo già, ma lo ha confermato anche stasera, facendo perfino emozionare il soldato Ama, cantando A te di Jovanotti. È anche simpatica, che non guasta mai. VOTO: 7,5

ORNELLA VANONI + FRANCESCO GABBANI - La domanda, la solita da un po' di tempo a questa parte, è: c’è
o ci fa? Ma a 86 anni le è concesso e perdonato tutto. Anche qualche imperfezione nell’esecuzione. Arriva a darle man forte anche Gabbani che le ha scritto l’ultimo pezzo. VOTO: 9

GIOVANNA BOTTERI - E il convitato di pietra del festival finalmente si svela. Giovanna Botteri racconta l’inizio della pandemia, quando un anno fa la Cina capì di essere in guerra. «Ce la faremo, sono sicura», incita. Il problema è capire il senso della sua presenza all’Ariston. VOTO: 6

UMBERTO TOZZI - La musica italiana, quella da karaoke prima e da standing ovation poi. Peccato che nel teatro vuoto non si verifichi né l’uno né l’altra (a rimediare passa una di quelle del passato). Con il medley Ti amo-Stella stai-Tu-Gloria è un passato negli anni ’70 e ’80. VOTO: 9 (che sale a 10 per l’impegno fattivo nei confronti dei suoi musicisti).

FOGLI - ZARRILLO - VALLESI - Ma perché farli uscire alle due di notte passate? Dovrebbe essere un omaggio a loro e alla musica italiana, finiscono a fare i tappabuchi, in attesa del nome del vincitore del festival. VOTO (per la pazienza - la loro): 7

DARDUST - A Dario Faini va ancora peggio dei suoi colleghi... Sono le 2.19 quando si siede al pianoforte. Per fortuna lui il suo Sanremo l’ha già vinto con i cinque brani che firma tra quelli in gara. VOTO: 7

Claudia Fascia

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