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il programma

Oscar dell'inclusione: conduce Francesca Michielin

La serata sarà trasmessa su Rai1 il 28 giugno

La nona edizione degli Oscar dell’inclusione, anche quest’anno in onda su Rai1, verrà condotta da Francesca Michielin ed Ema Stokholma. Le due artiste premieranno contenuti e personaggi che si sono distinti per una rappresentazione corretta e valorizzante dei temi di Genere, Etnia, LGBT+, Età, Disabilità, Aspetto Fisico.

L'appuntamento è il 28 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano, la serata sarà trasmessa su Rai1 – il 28 giugno in seconda serata - per il suo alto valore di servizio pubblico.  

La ricerca

Cresce nel 2023, nei TG italiani, l’incidenza di notizie sulle diversity - in particolare Etnia e questioni razziali, Genere e identità di genere e Età e generazioni – ma sempre al traino di notizie su guerre e conflitti internazionali, migrazioni e casi di cronaca nera. È infatti ancora troppo basso lo spazio dato alle persone di categorie sottorappresentate in servizi tg inerenti questioni sociali e Diritti e nelle cosiddette Soft news (costume e società), a dimostrazione che la diversità nei TG emerge per lo più in situazioni emergenziali, criminose, problematiche, con un netto scollamento dalla quotidianità di milioni di persone. Disabilità, LGBT+ e Aspetto Fisico sono ancora i grandi assenti nell’informazione italiana dei TG, con una copertura prossima allo zero.

La diversity

Passando ai prodotti di Intrattenimento, nelle serie tv italiane e nei programmi tv, nonostante i tentativi di allargare lo spettro della rappresentazione, risulta ancora poco matura la trattazione delle diversity, che ricorre spesso a toni paternalistici, eroici, sensazionalistici, con un forte rischio di essere percepita come puro “washing”. In tal senso, la sola presenza di storyline dedicate alla diversità, o di ospiti appartenenti a gruppi sottorappresentati, non può considerarsi un elemento sufficiente per definire un prodotto inclusivo. Segnali di evoluzione arrivano dal mondo del cinema, delle serie young, dei podcast, dei programmi  radio e del digital. Fiore all’occhiello della rappresentazione inclusiva sono ancora le serie tv straniere, capaci anche di coinvolgere sempre più talenti di categorie sottorappresentate non solo sullo schermo, ma nelle fasi di sviluppo, scrittura e realizzazione delle opere, con una diversificazione delle maestranze a tutti i livelli, che genera prodotti di grande qualità e autenticità.
 
Queste sono alcune delle evidenze emerse dal Diversity Media Report 2024 (DMR), la ricerca annuale sulla rappresentazione delle diversità nei media italiani di Informazione e Intrattenimento, condotta da Fondazione Diversity e presentata oggi a Palazzo Marino alla presenza dell’Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé. La Fondazione realizza la ricerca in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e si avvale di un Security Check Committee e di un Comitato Scientifico proveniente da numerose Università italiane.
 

Fino al 10 maggio il pubblico potrà votare le nomination su www.diversitymediaawards.it per eleggere i vincitori e le vincitrici nelle seguenti categorie: Miglior Film, Miglior Serie TV Italiana, Miglior Serie TV Straniera, Miglior Serie Young, Miglior Programma TV, Miglior Programma Radio, Miglior Podcast, Miglior prodotto digital, Creator dell’anno, Personaggio dell’anno. Durante l’evento saranno attribuiti anche i riconoscimenti all’informazione: Miglior Servizio TG, Miglior Articolo Stampa Quotidiani, Miglior Articolo Stampa Periodici, Miglior Articolo Stampa Web.
 
 

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