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A Marostica

Mika: «Il mio circo poetico e colorato per cantare e ballare tra le emozioni»

di Federica Augusta Rossi
Il cantante anglo-libanese in concerto mercoledì 12 luglio in Piazza degli Scacchi a Marostica. L'intervista

Musica, colori, bellezza, commozione e divertimento: Marostica si prepara ad accogliere Mika. La pop star anglo-libanese, apprezzato giudice di X Factor e spumeggiante conduttore dell’Eurovision song contest 2022, domani (mercoledì 12 luglio) alle 21 porterà sul palco della città scaligera tutta la sua travolgente energia e quell’estro apolide che lo hanno consacrato artista eclettico e amato a tutte le latitudini.

Marostica tra le 5 date di un tour solo italiano che arriverà per la prima volta nella città della partita a scacchi: che cosa ha in serbo per i suoi fan?
Per questo tour in Italia ho immaginato uno show in cui io e la mia band arriveremo come una sorta di “troupe felliniana”, per portare il nostro circo poetico dell’arte, che farà ballare, farà piangere, gioire ed emozionare, con tanti giocattoli e tanti colori. Mi piace l’idea di preservare un’anima artigianale, di creare un’atmosfera magica, tra momenti intimi ed effetti spettacolari. Al Marostica Summer Festival sarà una grande festa estiva e non mancheranno sorprese ed elementi speciali, ma non voglio anticipare nulla... preparatevi ad essere stupiti!

Lei è considerato un’icona del look glam pop, che crea e cura personalmente. Come la vedremo sul palco?
Io penso che nello stile o nella moda in generale la bellezza sia importante, anzi fondamentale. Intendo il termine bellezza in senso ampio: un look può essere provocatorio, disturbante, e rimanere bello. Sul palco porterò un’estetica in cui non mancheranno i colori, che amo tantissimo e credo siano pazzeschi per creare un impatto forte visivamente. 

Il pianoforte, la voce: quando ha capito che sarebbero stati compagni della sua vita?
Fin da quando ero un bambino. Quando avevo sette anni mi mettevo da solo al pianoforte: lì non c’erano le mie sorelle o mia madre e sentivo che potevo costruirmi il mio mondo. Mi piace pensare che forse già da quei primi momenti avevo cominciato a intuire che poteva esserci una possibilità, che quel semplice mettermi a suonare al pianoforte avrebbe potuto un giorno, forse, cambiare la mia vita. La musica per me è semplicemente l’unico modo che conosco per vivere ed esprimermi. Creare musica, scrivere, esibirmi. Senza questo non esisto.

Tante “case” e altrettante culture nelle città in cui ha vissuto (Beirut, Parigi, Londra e l’Italia): che ruolo hanno avuto nella sua formazione e produzione artistica?
Nella mia vita mi è capitato di muovermi spesso, tra Beirut, Parigi, Londra, Milano… cambiare così tante volte città mi ha fatto capire che casa è dove puoi esprimerti liberamente, senza pregiudizi che ti piovono addosso all'esterno. Il mix di culture e di tradizioni che hanno segnato la mia storia nel tempo hanno trovato una sintesi nella mia musica: mi hanno insegnato a esplorare i generi musicali più diversi, dall’opera alla musica commerciale, sempre con leggerezza e sincerità.

Parla fluentemente diverse lingue e ha anche scritto una canzone in italiano: è stato difficile passare dal parlato al cantato?
All’inizio cantare in italiano è stato un trauma. Mi era già capitato in tv di cantare pezzi di altri in italiano, ma cantare dei brani miei è stato molto più difficile di quello che pensavo. Avevo un insegnante napoletano che mi spaventava. Mi ricordo che a volte con la sua pronuncia dialettale mi diceva in inglese: 'Sei terribile, mi stai torturando!”. A un certo punto mi urlava: 'Basta cantare!'. Poi per fortuna è venuto tutto in modo più naturale. Quando nel 2019 ho portato per la prima volta sul palco “Domani”, il mio singolo in italiano, ho avuto la pelle d'oca perché il pubblico poteva finalmente cantare con me.

Ad agosto compirà 40 anni: per tanti è un’occasione per fare bilanci. Per lei?
Sarà un compleanno importante, un’occasione per riflettere sulla mia storia personale e sulla mia carriera di artista. Sono grato per tutto quello che ho vissuto finora tra amore, desideri, paure, sogni. Ed è solo l’inizio.

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