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Melt, bravi ragazzi mai troppo distanti dal cuore dei fans

Matteo “Teo” Carollo , basso e voce dei Melt durante l’incandescente live al Groove di Lugo foto ELISA PIATTIGianluca “Gian” Dal BiancoVincenzo “Vince“ Fiorentino, chitarra e voce FOTO MATTEO LEONARDI
Matteo “Teo” Carollo , basso e voce dei Melt durante l’incandescente live al Groove di Lugo foto ELISA PIATTIGianluca “Gian” Dal BiancoVincenzo “Vince“ Fiorentino, chitarra e voce FOTO MATTEO LEONARDI
Matteo “Teo” Carollo , basso e voce dei Melt durante l’incandescente live al Groove di Lugo foto ELISA PIATTIGianluca “Gian” Dal BiancoVincenzo “Vince“ Fiorentino, chitarra e voce FOTO MATTEO LEONARDI
Matteo “Teo” Carollo , basso e voce dei Melt durante l’incandescente live al Groove di Lugo foto ELISA PIATTIGianluca “Gian” Dal BiancoVincenzo “Vince“ Fiorentino, chitarra e voce FOTO MATTEO LEONARDI

LUGO Grande successo a Lugo per il ritorno dei Melt, in concerto al Groove. Circa 800 persone hanno riempito il locale, cantando a squarciagola le canzoni della punk band, che proprio in paese, nel 1992, mosse i primi passi. L'occasione è stata quella della "Closing Parade”, la festa di chiusura del Groove, che a breve aprirà in una nuova sede. Una due giorni che ha visto sfilare sul palco alcune delle realtà più interessanti del panorama rock underground vicentino. Nella seconda serata, dopo l'indie rock dei Freez, il punk dei Pyjamarama, lo psych garage dei Mother Island, il punk'n'roll dei Diplomatics e il power pop di Miss Chain and the Broken Heels, è toccato quindi ai Melt salire sul palco. La band, dopo lo scioglimento del 2014 e una reunion con due concerti nella scorsa estate, è tornata con una formazione che non si vedeva in azione da quasi vent'anni: Vincenzo “Vince” Fiorentino alla voce e chitarra, Matteo “Teo” Carollo al basso, Gianluca “Gian” Dal Bianco, componenti che hanno rappresentato un punto di riferimento per la prima parte della carriera della band. In un locale stipato all'inverosimile, i tre si sono lanciati a mille all'ora nell'esecuzione dei brani dei primi due album, “Bravi ragazzi”, uscito nel '95, e “Sempre più distanti”, del '98. Canzoni che nella zona avevano già risuonato: basti pensare che agli esordi la sala prove della band si trovava a poche centinaia di metri dal Groove, così come il luogo del primo concerto, il circolo Arci di Calvene. È già passata l'una quando la band sale sul palco: il feedback della chitarra fa da preludio al ritmo tribale della batteria nell'incipit di “Resterai solo”. Poi si parte a tutta velocità: la folla ondeggia e, in un vero e proprio assedio al palco, canta in coro i classici del gruppo, tra cui “Bravi ragazzi”, “Insolazione”, “Quando ero bambino”. La conclusiva “Gazebo” vede il batterista Gian prendere il microfono, sostituito ai tamburi da Nicola Bottene (ex Csch e Mother Island), per poi lanciarsi in uno stage diving sulla folla, rotolando tra una selva di teste e braccia da una parte all'altra della platea. Alla fine i musicisti si abbracciano, gli spettatori applaudono: è la conclusione di una serata memorabile. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

C.M.

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