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L'intervista

Luciano Gaggia e Roberto Visonà: «La nostra grande reunion per i 35 anni alla consolle»

I due storici dj stasera tornano alla discoteca Nordest di Caldogno
Coppia disco: Luciano Gaggia e Roberto Visonà questa sera alla discoteca Nordest
Coppia disco: Luciano Gaggia e Roberto Visonà questa sera alla discoteca Nordest
Coppia disco: Luciano Gaggia e Roberto Visonà questa sera alla discoteca Nordest
Coppia disco: Luciano Gaggia e Roberto Visonà questa sera alla discoteca Nordest

Ritorna la coppia che ha fatto ballare Vicenza dalla fine degli anni ’80. In una reunion alla discoteca Nordest di Caldogno, dove tutto è partito. Son ben 35 gli anni di carriera dei due disc-jockey vicentini Luciano Gaggia e Roberto Visonà che da generazioni fanno ballare giovani e meno giovani.

Roberto, come è nato il vostro sodalizio?

Ero in un bar a bere un caffè, in un posto sperduto, quando ho incontrato Luciano che mi ha chiesto se volevo andare al Nordest perché stavano cercando un deejay. E da lì è iniziato tutto, assolutamente per caso!

Luciano, un ricordo di voi due?

Dopo un anno di Nordest, nell'estate del 1989 siamo stati richiesti alla discoteca D&D di Santa Maria di Castellabate a Salerno. Quando arrivammo giù Visonà e anch’io eravamo in preda ai dubbi: ci chiedevamo se saremmo riusciti a far divertire la gente, musicalmente parlando, a 900 chilometri di distanza da dove noi normalmente ci esibivamo e dove non ci conoscevano. Invece è andata benissimo e abbiamo capito che la bella musica unisce le persone.

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La vostra carriera iniziata negli anni ’80 vi ha consacrato subito come una delle coppie vincenti nelle discoteche. Oggi come vi vedete?

Visonà: Sinceramente siamo sempre gli stessi, con la stessa voglia di divertirci e di far divertire la gente che abbiamo in pista come era allora. Certo abbiamo qualche ruga in più e qualche capello bianco, ma quando si sale in consolle l’energia e la voglia di far ballare è sempre la stessa di sempre.
Gaggia: Oggi come ieri a parte l'età non è cambiato nulla: eravamo, siamo e resteremo sempre al passo con i tempi. Il passato sono ricordi, il presente è vita, il futuro, citando una frase del grande Mogol, lo scopriremo solo vivendo.

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Luciano, come è cambiata la discoteca oggi?

La tecnologia ha compromesso il dialogo e il ritrovarsi a parlare. Le discoteche oggi sono pizzerie e ristoranti dove poi si balla. Io spero che, come nei riflussi della moda, ritornino anche in auge le discoteche come una volta. Con la bellezza del ballo e soprattutto del conoscere le persone.

Roberto, invece la musica oggi com’è?

Di musica ce n’era di brutta e di bella allora come oggi, solo che adesso ce n’è molta di più e bisogna impiegare molto più tempo nel cercare i pezzi giusti per il proprio show. Alla fine è il gusto musicale che fa la differenza in un mondo come quello di oggi in cui tutti i dj suonano gli stessi pezzi.

Il brano che vi caratterizza?

Visonà: “Gipsy woman” di Crystal Waters. Luciano l’ha suonato per ore di seguito appena uscito.
Gaggia: Comprai il disco in vinile la mattina del 24 aprile 1991 al Music Power Vicenza dal grande Ciso. Per me era bellissimo però ancora nessuno lo conosceva, così quella sera al Nordest lo misi 30 volte se non di più consecutive. Il giorno dopo tutti i presenti avevano in testa il tormentone.

Avete mai pensato di smettere e mettere i dischi in pensione?

Visonà: Smetterò soltanto il giorno che la musica mi annoierà. Quindi penso proprio mai!
Gaggia: Sono d’accordo: perché fermarsi fino a quando riusciremo ad attirare e far divertire così tante persone? La pensione può attendere: in fin dei conti sono solo 35 anni che suoniamo assieme. Per andare in pensione ce ne vogliono almeno 41. 

 

Rubina Tognazzi

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