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Cinema

"Ipersonnia" con Stefano Accorsi, il primo film del vicentino Alberto Mascia

Sabato al Torino Film Festival sarà presentato il lungometraggio di fantascienza del regista vicentino
Una scena tratta da Ipersonnia, con Stefano Accorsi
Una scena tratta da Ipersonnia, con Stefano Accorsi
Una scena tratta da Ipersonnia, con Stefano Accorsi
Una scena tratta da Ipersonnia, con Stefano Accorsi

Non è lastricata di mattoni d'oro, la via italiana del cinema di fantascienza. Risalendo indietro di qualche anno, vengono in mente - perché di un certo successo - Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Nirvana ancora di Salvatores, se si vuole anche Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti. Per trovare film d'autore che non siano la riproposizione di modelli hollywoodiani, ci si deve addentrare nei decenni passati. La decima vittima di Elio Petri, da un racconto di Robert Sheckley, è del 1965. L'invenzione di Morel di Emidio Greco, da un romanzo di Bioy Casares, è del 1974. E siamo comunque nel campo dei cinefili.

Protagonista Stefano Accorsi

Per questo è meritorio il progetto che ha portato Alberto Mascia, vicentino classe 1978, a cimentarsi nella regia di un lungometraggio di fantascienza, dal titolo Ipersonnia, la sua opera prima, che sabato verrà presentato al Torino Film Festival, nella sezione fuori concorso delle Favolacce. Scritto dallo stesso Mascia e da Enrico Saccà, il lungometraggio è prodotto da Ascent Film e Nightswim, in collaborazione con Amazon Prime Video e Rai Cinema. Il protagonista, nei panni di uno psicologo carcerario, è una stella di prima grandezza come Stefano Accorsi; con lui Caterina Shulha (Immaturi, Smetto quando voglio, L'uomo nel labirinto), Astrid Meloni (Soap opera, Freaks Out), Paolo Pierobon (Il capitale umano, La pelle dell'orso, ma anche la televisiva Squadra antimafia), Alessandro Gazale (Ovunque proteggimi), Tony Laudadio (Habemus Papam).

La trama di Ipersonnia

Psicologo carcerario: si parla quindi di un carcere. O meglio, di un non carcere. Perché nel futuro distopico in cui è ambientata la storia, molto vicino peraltro al nostro presente, l'attualissimo e drammatico problema del sovraffollamento delle strutture detentive è stato risolto inducendo i carcerati in un sonno profondo, da cui dovrebbero emergere (forse) migliori. Qualcosa però va storto e David Damiani, lo psicologo, si trova a che fare con un detenuto aggressivo di cui si sono persi tutti i dati. L'incidente scatena una catena di avvenimenti che porteranno David a scoprire che la realtà è ben diversa da quella a cui è abituato, nel più classico dei "niente è come sembra".

Thriller psicologico in un futuro distopico

Le note di regia parlano di un thriller psicologico, con contaminazioni noir e soprattutto fantascientifiche, per quanto di una «fantascienza più concettuale che scenografica, lontana dall'estetica pulita e ipertecnologica della fantascienza mainstream». Se la rinuncia a roboanti effetti speciali risponde anche a esigenze di budget, nondimeno è necessario uno sforzo autoriale e registico non indifferente per raccontare comunque una storia credibile su una premessa fantascientifica, qual è la creazione di un sistema, l'Hypnos, che induce appunto un addormentamento forzato. A ben vedere, i problemi legati al sonno sono un altro dei malesseri contemporanei, almeno della società occidentale; non di rado la fantascienza colloca le proprie storie nel futuro, per parlare del presente.

Il regista vicentino Alberto Mascia

Laureato in comunicazione all'università di Padova con una tesi dedicata ai fratelli Coen, Alberto Mascia si è diplomato in regia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Ha scritto e diretto diversi cortometraggi, selezionati e premiati in festival nazionali e internazionali: tra questi Un giorno ideale e L'uomo dei sogni ("Best student short" al Rome Indepentent Film Festival).

Gianmaria Pitton

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