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La storia

La vicentina Flora Contrafatto strega la giuria al "Crocitti International" è lei la miglior attrice emergente

La storia della 26enne tra danza, cinema e teatro
L'attrice vicentina Flora Contrafatto
L'attrice vicentina Flora Contrafatto
L'attrice vicentina Flora Contrafatto
L'attrice vicentina Flora Contrafatto

Il "Vincenzo Crocitti International", giunto quest'anno alla decima edizione, è uno di quei premi che cercano nelle pieghe di storie solide, sincere, costruite con umiltà, impegno e tanta passione. Promosso dal reggino Francesco Fiumarella, e dedicato al noto attore romano scomparso nel 2010 (Crocitti interpretò il figlio di Alberto Sordi nel film "Un borghese piccolo piccolo" e fu il volto del dottor Valenti nella fiction "Un medico in famiglia", solo per citare un paio dei personaggi che lo resero familiare presso il grande pubblico) il riconoscimento gioca su più piani, valorizzando l'impegno di professionisti affermati e di giovani artisti emergenti. Un passaggio di testimone che certo sarebbe piaciuto all'ispiratore della manifestazione. Quest'anno, accanto a Leo Gullotta, premio speciale alla carriera per i suoi sessant'anni di attività artistica, c'era la giovane vicentina Flora Contrafatto, classe 1996, indicata dalla giuria come miglior attrice emergente per l'eclettismo, la sensibilità e il rigore che l'hanno portata a conseguire risultati significativi nell'ambito coreutico e cinematografico.

Dalla danza alla recitazione

«Un premio importante - spiega emozionata - arrivato inaspettatamente e per questo ancor più bello e prezioso. Grazie alla mamma coreografa ho iniziato con la danza, una disciplina nella quale ho ottenuto riconoscimenti e borse di studio fin da ragazzina, ma la recitazione ha sempre rappresentato per me il sogno della vita. Al liceo ho rotto gli indugi e sono entrata nell'Accademia di Piergiorgio Piccoli, dove sotto la guida di Anna Zago mi sono finalmente messa alla prova in un territorio che ho sentito fin da subito mio. Di qui la decisione di seguire un percorso che mi ha portato a frequentare la Scuola "Paolo Grassi" di Milano, il Centro Sperimentale di Roma con Giancarlo Giannini, l'Accademie des Beaux Arts di Bruxelles e la "Cristina Rota" di Madrid. Sono stati anni intensi in cui ho sempre abbinato la preparazione all'attività artistica, misurandomi in un contesto, anche internazionale, che mi ha aiutato a crescere e a confrontarmi con le potenzialità e i limiti di una professione che richiede rigore e tanta, tantissima determinazione».

Un sogno chiamato cinema

Una determinazione che certo con manca a Flora Contrafatto, che a soli ventisei anni ha già calcato più volte le scene teatrali (recentemente è stata protagonista al Comunale dello spettacolo "Giudicata colpevole"), ha girato cortometraggi e videoclip (vedi "Mediterranea" di Irama), ma soprattutto si è dedicata al cinema ("Tutte le strade"con Alessandro Haber; "Gli Immortali" con Pietro Sermonti per Rai Cinema; "Giovedì sera" di Lorenzo Santoni; "Le pont", una produzione francese in cui è impegnata proprio in queste settimane). «Ho studiato e continuo a studiare ogni giorno», conclude la giovane interprete vicentina. «So perfettamente che sono solo agli inizi e che la strada davanti a me è ancora lunga, ma questo premio rappresenta un grande stimolo, la consapevolezza che quello che sto facendo è arrivato ed è stato apprezzato. Spesso mi capita di sognare ad occhi aperti, di ripercorrere carriere straordinarie come quelle di Sofia Loren e Anna Magnani, e mi convinco che la recitazione ha in sé qualcosa di magico, perché ti consente un'immersione totale in mondi sempre nuovi e diversi. E allora mi dico che il poco o tanto che riuscirò a fare sarà comunque un privilegio, un'occasione per continuare a vivere e a sperimentare attraverso le vite degli altri, che è poi un modo davvero unico per scavare più a fondo dentro me stessa». 

Maurizia Veladiano

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