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Il GdV sul set del film

"Dune 2", tutti i segreti delle riprese e un parco “spaziale” in dono

Nella cappella di tomba Brion la scrivania delle Bene Gesserit e Florence Pugh sul set
Nella cappella di tomba Brion la scrivania delle Bene Gesserit e Florence Pugh sul set
Nella cappella di tomba Brion la scrivania delle Bene Gesserit e Florence Pugh sul set
Nella cappella di tomba Brion la scrivania delle Bene Gesserit e Florence Pugh sul set

La tomba Brion diventa una base delle Bene Gesserit, le maghe della Sorellanza esoterica dotate di poteri micidiali. Nella cappella i personaggi si muovono intorno a una strana scrivania. Nel padiglione vicino al laghetto delle ninfee appaiono misteriose ragazze in tunica nera, mentre sul pianeta della galassia di Canopo cade la pioggia. Questo è “Dune2” a San Vito di Altivole, in piena Pedemontana veneta. Due giorni e mezzo di riprese, da martedì a giovedì della settimana scorsa, naturalmente blindatissime, per le scene “italiane” della seconda puntata del kolossal di fantascienza che ha fatto incetta di Oscar.

Il piccolo paese della Pedemontana è stato “invaso” da una troupe di circa 200 persone: regista, scenografi, direttori di luci ed effetti speciali, tecnici, personale di scena. A recitare sul set, non l’intero cast, bensì i divi Josh Brolin e Charlotte Rampling, già presenti nel primo episodio, e le nuove entrate Lea Seydoux (Vita di Adele, 007 No time to die) e Florence Pugh (Piccole donne, La vedova nera). Niente Timothée Chalamet, niente Rebecca Ferguson, dunque. Hanno alloggiato quasi tutti ad Asolo, protetti dalla massima discrezione, ma si sono concessi qualche puntata nel circondario, come Doug Harloker, uno dei più celebri direttori di artistici di Hollywood, sorpreso una sera dalle fan a mangiare scialatielli al pesce in una piazzetta di Bassano. Il regista canadese Denis Villeneuve è rimasto molto concentrato sulle riprese, ma chi è riuscito ad accostarlo ne ha parlato come di una persona estremamente gentile e disponibile.

 

Doug Harloker, uno dei più celebri direttori di artistici di Hollywood, a Bassano
Doug Harloker, uno dei più celebri direttori di artistici di Hollywood, a Bassano

 

Nonostante il fittissimo riserbo che ha circondato la spedizione, Il Giornale di Vicenza è in grado di rivelarne alcuni retroscena. A cominciare dal dono di riconoscenza che la produzione (Legendary films e Warner Bros) farà al Comune di Altivole per l’ospitalità: un piccolo parco pubblico dove non è escluso possa esserci in qualche modo una griffe che richiami Dune. Una bella soddisfazione per la sindaca Chiara Busnardo che, insieme al suo staff, si è data da fare a lungo per agevolare una produzione così illustre, ulteriore motivo di attrazione per un luogo già unico che grazie al film potrebbe diventare meta di un turismo mondiale ancora più popolare.

È stato lo scenografo Patrice Vermette, ammiratore di Carlo Scarpa, si è appreso, a segnalare a Denis Villeneuve la tomba Brion come un luogo ideale per ambientare qualche scena del film. Già per le architetture del primo episodio, che gli sono valse l’Oscar, Vermette non ha fatto mistero di essersi ispirato anche alle opere del grande architetto veneziano. Il sepolcro, che ospita le spoglie della famiglia creatrice del marchio Brionvega, è stata appunto l’ultima realizzazione di Scarpa.

Per l’organizzazione in loco, gli americani si sono affidati alla Eagle pictures del produttore romano Gianluca Leurini, il quale ha mobilitato a titolo personale una serie di amici fidati tra i quali il bassanese Roberto Astuni, che è anche vicepresidente della Vicenza film commission. Sono stati affittati interi campi confinanti con il cimitero di San Vito per montare tensostrutture per il personale, gli apparati tecnici e i servizi. Particolarmente impegnativo è stato organizzare artificialmente la pioggia, visto anche il periodo di siccità. L’acqua è stata acquistata da un’azienda locale, sono state noleggiate tre gru e i vigili del fuoco di Treviso hanno fornito il necessario supporto logistico (intervento a pagamento, sia chiaro). Si calcola che l’indotto complessivo sul territorio sia stato di oltre un milione di euro.

Sono stati tre, in gran segreto, i sopralluoghi effettuati da febbraio in poi prima di girare. Dopo le esclusive anticipazioni fornite a fine giugno dal Giornale di Vicenza, rilanciate da siti e media, la settimana scorsa fan e curiosi si sono recati a San Vito di Altivole nella speranza di intercettare i divi e spiare la lavorazione. Ma il cimitero e le aree circostanti sono state rigorosamente off limits per i non autorizzati. Un imponente servizio di sicurezza privato ha sorvegliato ogni accesso. Non ha però fatto i conti con un drone che il gestore di una pagina Facebook locale ha utilizzato a sorpresa, riuscendo a effettuare alcuni scatti fotografici del set dall’alto. Le immagini sono circolate su internet soltanto per poche ore prima di essere fatte ritirare perché lesive della riservatezza. E allora non resta che aspettare l’uscita del film, annunciata per metà novembre 2023, per riconoscere un angolo di Veneto nello spazio.

 

 

Alessandro Comin

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