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Domenica a Vicenza

Claudio Baglioni: «Vado a cercarmi il pubblico di città in città»

Domenica 11 dicembre, alle 21, al teatro Comunale di Vicenza, una tappa da tempo sold out del suo tour

È partito il 7 novembre dal teatro San Carlo di Napoli e terminerà il 18 febbraio al teatro degli Arcimboldi di Milano. Nel mezzo (fra pochissime pause), domenica 11 dicembre, alle 21, il teatro Comunale di Vicenza. Chi non si è già accaparrato il biglietto non si faccia illusioni: sono stati bruciati in poche ore e ci sono oltre 150 persone in lista d'attesa, con poche possibilità di assistere a "Dodici note solo bis": 72 appuntamenti, come gli anni di Claudio Baglioni, a celebrare una carriera ma anche una freschezza artistica capace ancora di sorprendere. "Un bislacco signore di 72 anni, cantore da almeno 55" che continua a regalare magia esibendosi con voce, pianoforte e altri strumenti, per regalare le composizioni più preziose del suo repertorio.

Fresco del Premio Tenco 2022, Claudio Baglioni non solo non si stanca di percorrere la sua strada, ma continua a raccogliere numeri record, sull'onda di un'emozione condita di successi senza tempo e poesia. «Ho percorso 25 mila chilometri in cento giorni cantando e suonando per sei sere a settimana - rivela l'artista romano - senza mai provare un istante di noia o stanchezza. Senza mai cadere nella trappola della ripetitività. Teatri bellissimi e spettatori attenti ed entusiasti sono stati lo spettacolo per i miei occhi e le orecchie. Io ci ho messo la voce, le mani, il cuore. Gli altri le emozioni, le grida e gli applausi. Così che ogni concerto fosse speciale e si potesse ricordare. Sono alla fine di una lunga e fantastica avventura umana e professionale. Ma non termina qui. Se il pubblico chiama, l'artista torna in scena, ringrazia e concede il bis».

Ed è quanto sta facendo con questa seconda parte di "Dodici note solo". «Mi sono goduto i kolossal con centinaia di persone in scena - spiega Baglioni - ma qui c'è una dimensione intima, da camera: 72 concerti in 100 giorni, tutti debutti, niente repliche. Vado a cercarmi il pubblico città per città godendomi la meraviglia dei teatri all'italiana. Tante canzoni, sempre poche per le oltre 300 che ho scritto, e la possibilità di cambiare scaletta ogni sera, per complici solo un pianoforte un piano elettrico ed un digitale: un valzer nel tempo». Se ciò che mantiene giovani è la capacità di stupirsi, Baglioni ne è l'esempio: «Quando vado in scena mi metto nella condizione di creare un po' di meraviglia, di stupore. Intendo questo lungo giro di concerti come un modo per rianimare le nostre vite con la musica dopo il lungo, difficile, doloroso silenzio imposto dalla pandemia. Ai miei occhi è come se i teatri, coi loro balconi, le loro logge, i loro palchi, diventassero delle corti in cui radunare e far incontrare le persone, sorprendendole... a mani nude».

Marialuisa Duso

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