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LA RECENSIONE

Tra Gainsbourg e Mozart due innamorati per scelta

«Una relazione passeggera» di Emmanuel Mouret
I protagonisti: Macaigne   e Kiberlain
I protagonisti: Macaigne e Kiberlain
I protagonisti: Macaigne   e Kiberlain
I protagonisti: Macaigne e Kiberlain

Vai al cinema a vedere «Una relazione passeggera» di Emmanuel Mouret, una commedia francese che sulla carta si annuncia ben scritta, ben recitata e ovviamente messa in scena benissimo, ed è come se ti venissero incontro due «petites musiques» che s’incrociano e si fondono a dispetto della loro natura e oltre ogni ragionevole aspettativa: la musica e le parole della canzone «La Javanaise» di Serge Gainsbourg, cantata da Juliette Gréco, e l’eleganza dei ricami musicali di Mozart. Creati più che evocati dalla musica e dai dialoghi, finissimo e talora pungente distillato di esprit de finesse, entrano in scena due personaggi, un uomo e una donna, che hanno l’età giusta di quanti conoscono gusti, retrogusti, dolcezze e veleni della vita: un barbuto gentile, timido e goffo, Simon (Vincent Macaigne), e la bionda, brillante, estroversa Charlotte (Sandrine Kilberlain). Il duo Macaigne-Kilberlain gira in perfetta sintonia su livelli altissimi di precisione e naturalezza e dà vita a una coppia irresistibile: sembrano loro gli inventori dell’arte della conversazione e della seduzione e ti irretiscono nella sequenza dei loro incontri; dai bistrot agli appartamenti, alle camere d’albergo, ai boulevard che guardano scorrere la Senna verso il ponte Mirabeau cantato da Apollinaire, ai paesaggi provenzali e alle loro «chiare, fresche, dolci acque». No, Simon e Charlotte non si sono innamorati, hanno deciso - su iniziativa di Charlotte - semplicemente di fare l’amore, di «farsi del bene», evitando ansie e gelosie. È Charlotte che riesce a far dimenticare a Simon di avere una moglie e dei figli. Del resto il desiderio è in grado di anestetizzare ansie e sensi di colpa. Il personaggio di Charlotte e la recitazione della Kilberlain si aprono a una dimensione rohmeriana quasi coincidente con la leggerezza di Mozart. A Simon e al favoloso Macaigne invece si addice più la sensualità della canzone di Gainsbourg, e il suo approccio alla donna in procinto di diventare la sua amante è un pezzo d’antologia alla Woody Allen. Da Allen si passa poi a Bergman e alla citazione di «Scene da un matrimonio». Nel frattempo sullo sfondo è apparsa una presenza dolcemente inquietante. La relazione passeggera diventerà pericolosa?•. F.Bon. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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