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LA RECENSIONE

L’amarcord appassionato di Valeria Bruni Tedeschi

In sala «Forever Young» della regista italofrancese
Nadia Tereszkiewicz e Sofiane Bennacer:  le stelle di «Les Amandiers»
Nadia Tereszkiewicz e Sofiane Bennacer: le stelle di «Les Amandiers»
Nadia Tereszkiewicz e Sofiane Bennacer:  le stelle di «Les Amandiers»
Nadia Tereszkiewicz e Sofiane Bennacer: le stelle di «Les Amandiers»

Valeria Bruni Tedeschi va veloce, e dopo aver praticato teatro e cinema in ogni forma e in ogni ruolo, con «Les amandiers» - in Italia «Forever Young» - si mette dietro la macchina da presa; con lo sguardo al passato, alla propria giovinezza artistica, ruggente e dorata, in un vibrante e appassionato amarcord teatrale. E lo fa per interposta, brillante, giovane attrice, Nadia Tereszkiewicz, che invece di chiamarsi Valeria si chiama Stella.

La voglia di vivere e la passione per il teatro le scoppiano dentro in un indissolubile groviglio di anima e corpo, amore e sesso. L’eco dei movimenti libertari del ’68 è ancora ben vivo, anche se la Bruni Tedeschi, in questa specie di autobiografia su sfondo generazionale, mostra bene come gli acidi corrosivi della droga e dell’Aids stiano facendo il loro sporco lavoro sul giovanile tessuto delle utopie. Il dorato ambiente alto-borghese da cui proviene va stretto a Stella, che cerca la promiscuità della vita e dell’arte, salvo poi tornare in grembo alla famiglia per trovare riparo.

Ma la cornice generazionale non è che la schiuma di un ritratto d’ambiente e di donna: il teatro degli Amandiers diretto da Patrice Chéreau e la relativa scuola affidata a Pierre Romans, scuola alla quale riesce, assieme ad altre amiche e amici, a iscriversi Stella, che subito s’innamora del maledetto e geniale Étienne. Spicca in questo ruolo l’interpretazione di Sofiane Bennacer, come brillano il Patrice Chéreau di Louis Garrel e il direttore della scuola Pierre Romans nell’interpretazione deliziosa affidata a Michel Lescot. Ah, poter essere nella testa e nella pelle di Valeria Bruni Tedeschi quando evoca i fantasmi della giovinezza, lo stage all’Actor’s Studio di Lee Strasberg, la messa in scena di Platonov e dirige Garrel, che fu suo compagno di vita...•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Fausto Bona

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