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Grazie e buonanotte, Mrs. Maisel: America ironica e agrodolce

Amazon Prime ha celebrato il gran finale di una delle sue serie più ambiziose, riuscite e amate. Commedia drammatica dai personaggi irresistibili quanto le storie e i dialoghi, si è conclusa con la quinta stagione lasciando le porte aperte a possibili spin-off
Rachel Brosnahan, 33 anni da compiere il 12 luglio, nei panni della Fantastica Signora Maisel
Rachel Brosnahan, 33 anni da compiere il 12 luglio, nei panni della Fantastica Signora Maisel
Rachel Brosnahan, 33 anni da compiere il 12 luglio, nei panni della Fantastica Signora Maisel
Rachel Brosnahan, 33 anni da compiere il 12 luglio, nei panni della Fantastica Signora Maisel

«Thank you and goodnight». Buona notte e tanti saluti a chi si chiedeva come fosse possibile scrivere la parola «fine» di una serie tanto ispirata, commedia brillante che riavvolge nastri e facendo avanti-e-indietro, mescolando piani temporali e personaggi maggiori e minori, mantiene sempre lo stesso caldo sapore agrodolce.
Grazie a «The Marvelous Mrs. Maisel» si scopre che sì, si può fare: chiudere il cerchio lasciando un margine aperto, un lembo di storia che un giorno chissà, potrà essere tirato e aprire il sipario su uno spin-off (oppure no). Intanto nella puntata conclusiva tocca l’apice di un’escalation con un post scriptum che è come il bis che non ti aspetti a un concerto, divertimento gratuito e rinfrescante. L’America che ci piace, ironica nella sua grandezza.

Non faremo spoiler, ché di sicuro qualcuno dovrà ancora godersi il finale di questa quinta e ultima (?) stagione. Diciamo solo che resteranno quesiti senza risposte, dubbi irrisolti e nodi mai sciolti. Riconciliazioni come porte socchiuse, con esiti da decifrare. Ma importa poco, quando la qualità della sceneggiatura coincide con il livello di coinvolgimento. Qui, fra flash forward e a-volte-ritornano assortiti, la trama non sfilaccia col passare degli anni com’è accaduto con «Una mamma per amica»: rispetto alle Gilmore Girls la coppia di autori deluxe Amy Sherman-Daniel Palladino è cresciuta in consapevolezza, sa quando è giusto fermarsi, fa opera di sintesi e punta sulla specialità della casa: scolpire caratteri così sfaccettati da risultare credibili e sopra le righe al tempo stesso.

«Midge and the mic», Midge al microfono: l’abbinamento più naturale fin dalla prima puntata della scintillante Season 1. Come plasmare una protagonista sexy e comica al tempo stesso: missione mai compiuta nella storia della Tv (al massimo sfiorata, ad altezze decisamente inferiori, in tentativi stile New Girl); un’impresa qui addirittura doppia grazie alla strepitosa intesa, giochi di sguardi e battute da antologia, con la reincarnazione di Lenny Bruce (un Luke Kirby in trance agonistica). Due che si amano come possono farlo due commedianti: scherzandoci sopra, anche quando si commuovono. La Fantastica Mrs. Maisel dà voce alla sua verve e afferra il microfono senza permesso per scrollarsi di dosso una quotidianità da casalinga disperata, ribellandosi a un destino che la vorrebbe prolungamento delle ambizioni frustrate di suo marito, che si ostina a salire sul palco pur non sapendo far ridere. Così convincente, la signora, che quello stesso marito, ormai ex, diventerà il suo primo fan.

Semplicemente perfetta, da prima della classe, la prova di Rachel Brosnahan nei panni della protagonista. Ma sono le altre figure, comprese quelle di contorno, a marcare la differenza (netta) rispetto a film e serie affini. I riconoscimenti ottenuti, dagli Emmy ai Golden Globe, fotografano fra le altre cose la maestria di Tony Shalhoub, stella tv di lungo corso che dà vita al professore-giornalista ossessivo-compulsivo più adorabile di sempre, il padre di Midge che forma con Rose (Marin Hinkle) un irresistibile duo, marito e moglie svampiti e geniali. Su tutto e tutti si erge l’immensità tascabile di Alex Borstein, quella Susie Myerson che comincia da manager della signora Maisel e finisce per prendersi la scena con la sua rabbiosa fragilità, anarchica guerriera all’assalto dello star system. La mina vagante che fa esplodere gerarchie secolari e sale sul trono senza chiedere permesso, sacramentando e fumandoci sopra. La nuova regina dello show-business, altra faccia della medaglia di una serie che fa la rivoluzione portando le donne al potere oltre ogni ostacolo, con la capacità di cogliere occasioni che non sarebbero concesse. Spiazzando spesso, annoiando mai.

Gian Paolo Laffranchi

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