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Brillano gli Anagor
Lunghi applausi
per Master/Mistress

Un momento dello spettacolo degli Anagor. FOTO CECCON
Un momento dello spettacolo degli Anagor. FOTO CECCON
Un momento dello spettacolo degli Anagor. FOTO CECCON
Un momento dello spettacolo degli Anagor. FOTO CECCON

Lorenzo Parolin

BASSANO

Era nato come lettura scenica per Operaestate Festival nella sezione dedicata a William Shakespeare, “Master/ Mistress of my passion” dei trevigiani Anagoor offre una serie di spunti che fanno sperare in interessanti futuri sviluppi.

La scena, venerdì scorso, non è quella attesa del teatro al Castello di Bassano, ma quella del teatro Remondini, al coperto, per difendersi dalle intemperie. Il maltempo infatti ha obbligato ad andare al coperto e la ricollocazione permette di concentrarsi maggiormente sul palcoscenico.

Il filo conduttore sono i Sonetti di William Shakespeare, la sensazione sul calo del sipario è che davvero il poeta di cui si commemora il quarto centenario della morte sia la matrice della moderna letteratura anglosassone. Dalle musiche tardorinascimentali al rap accennato dai quattro artisti sul palco (Alberto Mesirca al liuto e chitarra, Stefano “Stech” Durighel alla chitarra elettrica, Jeff “The Six” Brown e Marco Menegoni alle voci, mascherati in ricordo della profilassi antipestilenze all’epoca dei Sonetti) la drammaturgia degli Anagoor ha tracciato un percorso che tra luci, video e ritmi lega il Cinque-Seicento alla contemporaneità. Un lavoro ben strutturato, che ha un suo impatto scenico di notevole spessore

Per il futuro ci sarà da scegliere se puntare esclusivamente sulla parola, alternata in italiano e inglese antico, o potenziare l’azione scenica, ma la base su cui lavorare è ben presente e lascia intravvedere notevoli margini di miglioramento. Da segnalare infine, in video, Laura Curino nelle vesti di Elisabetta Prima: così come la propone, sta tra la regina Vittoria, l’Elisabetta che regna oggi e Margaret Tatcher.

È un passaggio che merita di essere ripreso e sottotraccia lascia intuire la fine annunciata dell’epoca elisabettiana, l’oscurantismo legato al puritanesimo, l’austerità successiva fino al revival shakespeariano ai tempi più ludici di Oscar Wilde. Da qui “Master/Mistress of my passion” può partire per diventare un lavoro di prima grandezza.

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