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Cinema

"800 giorni", il film ispirato al sequestro Celadon è già di Amazon prime, con vista Festival di Venezia

Il terzo lungometraggio del regista e giornalista vicentino Dennis Dellai è un fase di post produzione. L'obiettivo è di presentarlo all'80ª Mostra del Cinema
L’attore Fabio Testi nella scena del suo arresto da parte dei carabinieri
L’attore Fabio Testi nella scena del suo arresto da parte dei carabinieri
L’attore Fabio Testi nella scena del suo arresto da parte dei carabinieri
L’attore Fabio Testi nella scena del suo arresto da parte dei carabinieri

Finite le riprese degli "800 giorni" di Dennis Dellai: l'obiettivo è presentarlo all'80ª Mostra del Cinema di Venezia.
Nonostante la squadra di "Progetto Cinema A.V." debba ancora girare un'ultima scena corale che ai primi di marzo vedrà un centinaio di comparse immergersi nuovamente negli anni '80, l'ultima opera del regista vicentino Dennis Dellai è entrata in fase di post produzione ed è stata già richiesta da Amazon Prime. 

Film ispirato al sequestro Celadon

Il lungometraggio - prodotto da Pietro Sottoriva, affiancato da un gruppo di imprenditori locali, e da Progetto Cinema - è liberamente ispirato al sequestro di Carlo Celadon, il più lungo della storia d'Italia, rimasto nelle mani della 'ndrangheta per 831 giorni. Un dramma che tra il 1988 e il 1990 ha tenuto tutto il Vicentino, e non solo, col fiato sospeso, ma che risulta sconosciuta ai più, soprattutto alle nuove generazioni. Un vuoto nella memoria collettiva che il regista Dellai ha voluto colmare con una film che, nonostante non racconti direttamente la vicenda personale dell'arzignanese Celadon, ne restituisce la sofferenza della prigionia e la complessità delle trattative per la liberazione. 

Dennis Dellai durante le riprese del film “800 Giorni” (FOTO DALLA VECCHIA)
Dennis Dellai durante le riprese del film “800 Giorni” (FOTO DALLA VECCHIA)

Le difficoltà durante le riprese

Ironia della sorte, dal primo ciak battuto nell'ottobre del 2020 tra Marano e il centro storico di Thiene sono passati poco più di 800 giorni: nel mezzo il film di Dellai ha dovuto vedersela con il Covid che ha di fatto bloccato il set per più di sei mesi, complicandone poi l'organizzazione una volta riavviato.
Ma l'emergenza sanitaria è solo una delle difficoltà che il regista vicentino ha dovuto affrontare: la ricostruzione dei covi, l'ambientazione anni '80, la chiusura di un tratto dell'autostrada Valdastico, hanno infatti messo alla prova la creatività e la determinazione dell'intera squadra.
«Certamente l'aspetto più difficile da gestire è stato il Covid - afferma Dennis Dellai - che ha richiesto una meticolosa organizzazione dei tamponi prima dell'avvio di ogni ripresa; ad esempio, la scena con la folla girata in discoteca ha richiesto 100 tamponi e l'allestimento di due postazioni fuori dal locale. A livello scenografico, abbiamo investito molto tempo nella ricostruzione rigorosa dei covi dove venivano nascosti i rapiti in Calabria: abbiamo visionato i filmati originali tratti da inchieste giornalistiche dell'epoca, e li abbiamo minuziosamente ricreati con cemento, tavole di legno e rocce».
Anche restituire l'ambientazione e l'atmosfera degli anni '80 non è stato semplice. «Paradossalmente è stato più facile ricostruire la Seconda Guerra Mondiale in "Oscar" grazie alla presenza di tanti gruppi di rievocatori storici - continua Dellai - . Abbiamo fatto una ricerca minuziosa del materiale tra mercatini, siti online, collezionisti, riuscendo a recuperare auto, motorini, banconote, telefoni e vestiti. In alcune scene, non potendo contare su location originali, siamo ricorsi al digitale come ad esempio l'insegna dell'autogrill e i distributori lungo l'A31. E proprio questa è stata una delle riprese più complicate perché abbiamo dovuto chiudere per un'ora un tratto di autostrada Valdastico per poter girare con le auto d'epoca, scortati dalla polizia stradale».

I carabinieri, armati di carabine M1 Winchester, cercano l’ostaggio in Calabria
I carabinieri, armati di carabine M1 Winchester, cercano l’ostaggio in Calabria

Obiettivo l’80ª Mostra del Cinema di Venezia

Per quanto riguarda il cast - che vede protagonisti Matteo Dal Santo, Marta Dal Santo e Vasco Mirandola, rispettivamente rapito, fidanzata e padre di lui - nel corso delle riprese si sono via via aggiunte partecipazioni di rilievo come quelle di Fabio Testi nel ruolo del basista veneto, dell’esordiente Francesca Tizzano, Davide Dolores nella parte del magistrato, Piergiorgio Piccoli in quella del politico locale della Dc e Aristide Genovese nelle vesti di medico. Il film, la cui colonna sonora sarà arricchita da una canzone composta dal musicista Paolo Agostini e interpretata dalla cantautrice Eva Pevarello, è dunque ora in post produzione: l'obiettivo è infatti quello di riuscire a terminare il montaggio entro l'estate per poter presentare l'opera alla Mostra del Cinema di Venezia che si terrà al Lido dal 30 agosto al 9 settembre. Nel frattempo, l’agenzia distributrice per Amazon Prime si è fatta avanti per inserirlo nel suo catalogo
«L'agenzia distributrice è rimasta positivamente sorpresa dalle 45 mila visualizzazioni ottenute da "Oscar" in un anno e mezzo in Italia, Inghilterra e Stati Uniti, e ci ha già richiesto "800 giorni", praticamente a scatola chiusa» conclude Dellai.  

Alessandra Dall'Igna

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