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SIMULAZIONI DI EMERGENZA INCENDIO NEI 4 EDIFICI OSPEDA

Sicurezza garantita a pazienti e personale

Un'immagine di repertorio di un'esercitazione antincendio
Un'immagine di repertorio di un'esercitazione antincendio
Un'immagine di repertorio di un'esercitazione antincendio
Un'immagine di repertorio di un'esercitazione antincendio

Su iniziativa della direzione generale, a cura della direzione medica dell'Ulss 5, del servizio tecnico, del servizio di prevenzione e protezione e del centro di formazione, nel periodo marzo-aprile 2014, si sono svolte delle simulazioni di emergenza incendio nei 4 edifici ospedalieri e nella struttura residenziale Azzurra di Valdagno.
Le simulazioni sono parte di un percorso che ha comportato la realizzazione di interventi tecnici, strutturali ed organizzativi di prevenzione incendi: installazione di rivelatori di fumo, di segnalatori acustici d'allarme e di porte tagliafuoco, la realizzazione di vie di fuga e di scale di emergenza, l'acquisto di attrezzature antincendio (autorespiratori, maschere antigas, indumenti ad alta visibilità, la redazione dei piani di emergenza e la loro diffusione a tutti i dipendenti. Fra questi, oltre 500 hanno conseguito una specifica abilitazione alla lotta agli incendi dopo un apposito corso con esame finale presso il comando provinciale dei Vigili del fuoco
Scopo delle simulazioni era la verifica sull'efficienza del sistema per la rilevazione delle criticità al fine di permetterne il superamento apportando le necessarie migliorie.
Mentre negli edifici ospedalieri, per ovvi motivi, il ruolo di pazienti e visitatori è stato recitato da personale dipendente, nella struttura residenziale extraospedaliera sono stati direttamente coinvolti i degenti.
Altra differenza fra le due situazioni: in ambiente ospedaliero non si procede all'evacuazione degli ammalati bensì al raggiungimento del "luogo sicuro", una zona dell'edificio che per le sue caratteristiche strutturali è in grado di resistere al fuoco ed al fumo per almeno 120 minuti durante i quali può essere organizzato, se necessario, il trasferimento dei pazienti presso altra sede. Nella struttura residenziale non ospedaliera si procede invece all'evacuazione, cioè il raggiungimento di un punto di riunione individuato all'esterno dell'edificio.
I piani di emergenza aziendali prevedono la segnalazione dell'emergenza alle portinerie da cui parte la richiesta di intervento ai Vigili del fuoco, l'attivazione delle squadre antincendio interne (presenti in ogni ospedale 24 ore al giorno ogni giorno) e l'allerta al Pronto Soccorso. Con le esercitazioni è stato verificato che in tutti e 4 gli ospedali gli addetti alla lotta antincendio arrivano sul luogo dell'emergenza in circa tre minuti dall'allarme (da parte dei rivelatori automatici o da parte di una persona). I due addetti alla squadra di emergenza si occupano del contenimento del fumo e del fuoco e organizzano, con il personale presente in servizio, l'allontanamento dei pazienti. Le attività svolte dalla segnalazione dell'allarme al completo trasferimento dei pazienti dalle camere interessate dall'emergenza al "luogo sicuro" sono state ultimate in circa 5 minuti in tutti gli ospedali.
Nella struttura residenziale Azzurra si è invece effettuata una vera evacuazione, cioè l'abbandono dell'edificio: nell'arco di 5'30" dall'allerta la squadra di emergenza ha simulato la chiamata dei Vigili del fuoco, ha cercato di contenere lo sviluppo del fumo (apertura di finestre, chiusura di porte interne) ed ha organizzato l'evacuazione dei 50 degenti accompagnati o trasportati all'esterno da altri dipendenti, provvedendo al loro appello, ispezionato i locali alla ricerca di eventuali dispersi, interrotta la fornitura elettrica e del gas.
L'esperienza acquisita tramite le esercitazioni, che verranno periodicamente ripetute, permetterà di modificare i piani di emergenza e migliorare i già buoni tempi di reazione.
Un riconoscimento va ai dipendenti la cui partecipazione sensibile e convinta, taluni rientrati appositamente da ferie o turno di riposo, è la condizione indispensabile per la riuscita di queste iniziative.
(Dott. Alberto Acqua, Responsabile Uosd Servizio di Prevenzione e Protezione)

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