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Passi Sospesi: la partenza

Santorso-Sidney
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Santorso-Sidney

Lo zaino è ormai fatto. Altre cose sparse nel tavolo e per terra in casa sembrano assolutamente necessarie ma non c’è più posto. Cercare di far stare dentro ad un sacco tutto quello di cui abbiamo bisogno in tre mesi è un po’ una utopia. E pertanto alla fine ci si rassegna a portare quello che ci sembra più necessario. In tutto poco poco più di 17 kg, compreso un pc per provare a comunicare e l’apparecchiatura fotografica. Diciassette kg, ristretti in uno zaino non tanto grande, perché sappiamo che il posto nei furgoncini in Asia e nei paesi più in giù, non saranno certo ampi, ma dovremmo il più delle volte condividerlo con tante persone che non sanno cosa significa viaggiare per diletto come facciamo noi Persone e popoli che si spostano talvolta con animali, semi, riso e una infinità di altra mercanzia, tutto ciò che possiedono, spostando al tempo stesso una parte della loro vita e lasciando altri pezzi sparsi nel pianeta. La partenza è prevista per le ore 19 da Padova . Ci porteranno con il furgone che trasporta alcune badanti che tornano a casa a Leopoli in Ucraina a qualche decina di km dal confine polacco da dove poi noi cercheremo un passaggio per Kiev capitale della stessa Ucraina e da lì si tenteranno altre possibilità per raggiungere Mosca, evitando la Bielorussia per la quale sarebbe necessario un ulteriore visto. Il visto russo che ci hanno accordato inizia da lunedì 29 e dura appena 15 giorni, pertanto speriamo di raggiungere Mosca almeno entro martedì. Sono 2800 km circa. Non abbiamo fatto biglietti o prenotazioni di treni o ostelli, perché non si vuole essere vincolati e perché proprio nella filosofia di questo viaggio vorremmo che la strada ci trasportasse. Partiamo con un tempo piovoso. Dopo tante giornate miti e quasi estive, sembra infatti arrivato l’autunno con la sua pioggia insistente ma silenziosa che grava sulle foglie stanche degli alberi, pronte a spiccare il volo che le porta alla terra dalla quale sono nate. Andare a Mosca sarà per noi come tuffarsi nell’aria gelida dell’inverno Russo e della sua Siberia, ma sappiamo che in fondo è come una migrazione e che poi più giù in Malesia, Thailandia , ci attende nuovamente il caldo tropicale che sembra non volere da sempre regole e stagioni, primavere ed estati che lo imbrigliano. E’ difficile partire, abbandonare anche per poco tempo la famiglia, gli affetti di tutti i giorni, le nostre sicurezze. Se ci pensiamo un attimo però ci sentiamo davvero fortunati , meglio ancora privilegiati, e questo al di là del fatto di riuscire ad arrivare dove abbiamo in mente, ma solo l’essere riusciti a partire con una meta condivisa per noi è già una conquista.

Denis e Silvano

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