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Paletti di ferro in mezzo alla pista ciclabile

Nella foto del nostro lettore Fausto Sinigaglia la pista ciclabile con i paletti in mezzo
Nella foto del nostro lettore Fausto Sinigaglia la pista ciclabile con i paletti in mezzo
Nella foto del nostro lettore Fausto Sinigaglia la pista ciclabile con i paletti in mezzo
Nella foto del nostro lettore Fausto Sinigaglia la pista ciclabile con i paletti in mezzo

VICENZA. Mi riallaccio alla lettera del sig. Gobbi del 30.01.2014 quando afferma che “chi fa le norme per…le ciclabili..non è mai stato in bicicletta” e, aggiungo io allargando il discorso a chi dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini, non considera i consigli di chi la usa quotidianamente per i suoi spostamenti.
Porto due esempi: circa un anno fa è stato realizzato l’ultimo lotto della pista ciclabile in via Po a Marola nel tratto prospiciente l’Istituto Effeta. Ebbene, visto che nel lotto precedente erano stati messi dei bei paletti in ferro proprio al centro della ciclabile, in un incontro con il sindaco di Torri di Quartesolo ho segnalato la loro pericolosità, invitandolo a evitarne l'installazione nel nuovo tratto in via di realizzazione e proponendo soluzioni alternative meno pericolose.
Come potete ben vedere nella foto allegata, nel nuovo tratto  di ciclabile sono stati posizionati ben 14 paletti in 120 mt.!
Tutti rigorosamente al centro della stretta ciclabile e rigorosamente dello stesso colore dell’asfalto: di giorno si vedono poco e di sera diventano  trabocchetti. Il risultato? Il percorso è pericoloso e la ciclabile non la usa quasi nessuno.
Segnalavo inoltre che nelle intersezioni con le strade laterali è sempre presente un piccolo gradino di circa 2 centimetri, non capisco perché ad ogni intersezione la mia prostata debba soffrire continui sobbalzi.
Da notare  che in seguito ad un infortunio causato da paletti posizionati come nel com. di Torri, il comune di Vicenza ha dovuto soccombere in tre gradi di giudizio.
Il secondo esempio, sempre in zona, è presso la rotatoria di Marola in corrispondenza del tratto “ciclabile” sul ponte del fiume  Tesina. Ebbene anche qui è stato segnalato al comune la pericolosità dei montanti a “T” che sorreggono il guard-rail posto tra la ciclabile e la strada: presentano tutti degli spigoli vivi senza alcuna protezione, se qualcuno dovesse malauguratamente colpirli non oso pensare alle conseguenze. Inoltre il fondo della ciclabile, fin dalla sua costruzione avvenuta qualche anno fa, seppur cementato è sempre stato molto sconnesso…e la mia prostata continua a soffrire!
Vorrei parlare anche della rotatoria in corrispondenza del casello autostradale di Vicenza Est, con tutti i soldi che son stati spesi per realizzare il mausoleo al suo centro (senz'altro utilissimo!!),e poi a varie riprese per piantarvi prima i cipressi, poi tutto il roseto lungo il bordo, e poi il viale alberato che porta al suddetto mausoleo ecc. ecc....ma a nessuno è mai venuto in mente di spendere quei soldi per la SICUREZZA  chi si muove in bicicletta?!? Di fatto da quando esiste la rotatoria ai ciclisti non è più consentito spostarsi da Torri di Q.lo a Debba, le alternative allungano la strada di parecchio e sono altrettanto pericolose. E qui mi fermo con gli esempi.
Dispiace vedere che i soldi delle nostre tasse vengono impiegati per costruire dei tratti ciclabili che pur essendo utili non devono diventare pericolosi per chi li utilizza.
A questo punto chiedo a lei, ai lettori ed ai sindaci perchè nel vicentino vengono costruiti pezzetti di ciclabili una diversa dall’altra, ignorando le norme che regolano la costruzione delle stesse? Perchè questi sindaci e tecnici pagati da noi violano "legalmente" le norme dell'antinfortunistica? Si rendono conto che con queste opere attentano alla nostra incolumità?
Oltre a questo in Italia siamo penalizzati x quanto riguarda i km di ciclabili, meno di 4000, contro i 37000 della Germania ed i 17000 dell'Austria.
Fausto Sinigaglia
Ciclista 80enne

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