<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Marzemina bianca, una vite da mediano molto frizzante

IL VINO. Il Sampagna “sur lie” della Cantina Miotti di Breganze
Il Sampagna di Miotti|
 Franca Miotti, nuova generazione della Cantina di Breganze
Il Sampagna di Miotti| Franca Miotti, nuova generazione della Cantina di Breganze
Il Sampagna di Miotti|
 Franca Miotti, nuova generazione della Cantina di Breganze
Il Sampagna di Miotti| Franca Miotti, nuova generazione della Cantina di Breganze

Sampagna. Lo Champagne di casa nostra? Il paragone con il celeberrimo vino è un po' irriverente, ma la venetizzazione della pronuncia non è solo un gioco linguistico dagli esiti low profile. Intanto lo Sampagna sono in pochi a produrlo. Il vitigno è la Marzemina bianca che cresce bene nelle colline di origine vulcanica e le cui prime notizie certe risalgono al finire del Seicento: ne parla Giacomo Agostinetti in “Cento e dieci ricordi che formano il buon fattore di Villa Cita”. Nell'Ottocento lo si ritrova sotto la denominazione di Berzemina di Breganze. E infatti, proprio a Breganze il vitigno conosce un certo successo che continua ancora oggi grazie al paziente lavoro di recupero e valorizzazione della tradizione di pochissime cantine. Tra di esse vi è l'azienda agricola Firmino Miotti che produce circa un migliaio di bottiglie l'anno di questo bianco secco e frizzante.
Una vite da mediano, la Marzemina bianca: passata la buriana della fillossera, finisce in panchina a vantaggio di altre varietà più produttive. Gioca qualche scampolo di partita solo in alcuni vigneti periferici e viene utilizzata per lo più in mescolanza con altre uve. Ma i Miotti ci credono e non solo la valorizzano, ma la vinificano in purezza. «In effetti - afferma Franca Miotti, figlia di Firmino e oggi anima dell'azienda - la Marzemina ha avuto una certa diffusione solo fino alla seconda guerra mondiale. I lieviti del luogo sono particolarmente sensibili al freddo, non sono reattivi e tendono ad arrestarsi con le basse temperature. Poi in primavera il vino completa la fermentazione in bottiglia. L'uva è di media maturazione e produce un vino vivace, dal sapore molto floreale, con spiccati profumi di glicine e giglio e con una gradazione alcolica di 11,50%.»
Il colore è giallo paglierino, con piccole bollicine di lunga persistenza. In bocca è molto morbido, pieno, gradevole e sapido. Un tempo, nelle famiglie di campagna, era utilizzato nelle feste, nei banchetti di nozze e in genere nelle occasioni importanti. Si sposa bene con crostacei e dolci secchi, come la focaccia pasquale.
«Lo Sampagna potrebbe avere buone potenzialità di crescita - continua Franca Miotti - Come sappiamo, gli autoctoni sono stati snobbati per molto tempo, ma da qualche anno sono tornati in voga. Dunque, se ci fosse un pool di aziende disposte a credere in questa scommessa, si potrebbe lanciare questo vino sul mercato con più convinzione. Ma qui a Breganze lo produciamo solo in due e nel resto del Veneto i produttori di Sampagna si contano sulle dita di una mano. Peccato, perché la Marzemina bianca non è nemmeno un'uva difficile.»
Come è stata la vendemmia 2012? L'OIV prevede per il 2013 un arretramento del settore. La riduzione della superficie viticola e le condizioni climatiche hanno influenzato negativamente il livello di produzione 2012 soprattutto in Europa.
«Quest'anno per noi la vendemmia è andata bene, soprattutto per i bianchi. Quanto allo scenario nazionale e internazionale devo dire che vi sono anche altre criticità. Innanzitutto l'Europa ha molta più burocrazia rispetto ai paesi emergenti che, al contrario, stanno imponendo dazi elevati sulle importazioni. Poi l'entrata in vigore dell'alcol test ha sicuramente condizionato i consumi.»
Lei è un'affermata imprenditrice del settore. Le donne ai vertici delle aziende di produzione vinicola sono in modesta ma costante crescita. Secondo lei una donna cosa può dare in più, rispetto a un uomo, in questa professione?
«Questo è un mestiere per il quale è ancora richiesta forza fisica. Lavorare in vigna o spostare barriques è faccenda da uomini. Ma le donne possono avere più intuito, ad esempio, per le componenti organolettiche dei vini o per gli abbinamenti con i cibi. E credo che in questo lavoro proprio l'incontro tra le attitudini maschili e femminili possa produrre ottimi risultati».
Sampagna, per brindare a un incontro….

Loretta Simoni

Suggerimenti