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«Quelle fiamme su Pedescala»

Il villino Lanerossi dove fu allestita la camera ardente
Il villino Lanerossi dove fu allestita la camera ardente
Il villino Lanerossi dove fu allestita la camera ardente
Il villino Lanerossi dove fu allestita la camera ardente

Dalla CRONISTORIA, del parroco don Ernesto Vialetto
"Erano le tre e mezzo quando i nostri Patriotti s’accorsero dell’arrivo di alcune macchine provenienti dalla pianura e dirette verso Asiago. Dalle armi automatiche dei nostri Patriotti parti contemporaneamente tutto un fuoco, tanto che il nemico provò subito l’effetto con perdite rilevanti. però il tedesco non si scompose e precipitatosi dai camions inseguì i Patriotti i quali si ritirarono disperatamente lasciando sul terreno morti 9 dei loro compagni.
I tedeschi non contenti di questo bruciarono due case situate nella contrada Lughetti ed entrati poi nelle altre case presero 10 uomini e portatili sopra il giuoco delle bocce dell’osteria ”O che vino buono” di Treschè Cesuna, ad uno ad uno furono uccisi… I morti vennero portati il giorno 28 Aprile tutti nel cimitero di Treschè Conca, e dal cimitero vennero portati in una delle belle sale della Villa Rossi, in mezzo ad un mare di fiori, e qui tutto il popolo sfilava dinanzi alle bare in solenne preghiera. Il giorno 30 Aprile ebbero luogo i solenni funerali… Terminata la S. Messa il corteo si ricompose e si diresse al Cimitero, dove le bare vennero tumulate.
Ma ecco che mentre eravamo nel Cimitero ci accorgemmo che qualche cosa di doloroso doveva essere accaduto anche nel piccolo paese di Pedescala, le fiamme e le nuvole di fumo salivano fino a noi; e poco dopo grida disperate di povere madri portanti tra le loro braccia i loro bambini salivano verso Treschè Conca per raccontare colle lagrime la loro dolorosa sorte…"

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