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La Russa con Caretta a caccia di voti

LA PRESENTAZIONE. Fratelli d'Italia alza il sipario in città e tra gli spettatori spuntano i berlatiani Hüllweck e Formaggio. L'ex ministro stringe l'alleanza con il movimento dei cacciatori
Ignazio La Russa ieri a Vicenza ha presentato &ldquo;Fratelli d'Italia&rdquo;|
 Maria Cristina Caretta, presidente Confavi e candidata
Ignazio La Russa ieri a Vicenza ha presentato &ldquo;Fratelli d'Italia&rdquo;| Maria Cristina Caretta, presidente Confavi e candidata
Ignazio La Russa ieri a Vicenza ha presentato &ldquo;Fratelli d'Italia&rdquo;|
 Maria Cristina Caretta, presidente Confavi e candidata
Ignazio La Russa ieri a Vicenza ha presentato &ldquo;Fratelli d'Italia&rdquo;| Maria Cristina Caretta, presidente Confavi e candidata

“Mai Monti bis”, “Mai con la sinistra”, “Per la caccia e per la cultura rurale”. I poster che campeggiano alle spalle di Ignazio La Russa parlano chiaro. Gli slogan sono quelli del nuovo partito Fratelli d'Italia. Una costola del Pdl «che ogni giorno sta recuperando consensi» e che, soprattutto in Veneto, guarda (e coinvolge direttamente) il vasto bacino elettorale dei cacciatori.
Il numeri non mentono: 15 candidati su 30 in Veneto 1 sono rappresentanti dell'Acv. «Ma - precisa l'ex ministro - ciò non significa molto, considerato che coinvolgiamo anche realtà ambientaliste. Per questo ci chiamiamo Fratelli d'Italia».
IL PATTO. La Russa ha presentato il partito ieri al Caffè Garibaldi. Con lui anche la vicentina Maria Cristina Caretta. Berlatiana, seconda in lista nella circoscrizione 1, e presidente della Confavi, confederazione delle associazioni venatorie.
«Sono orgogliosa - commenta - di poter rappresentare le radici e le tradizioni della nostra terra. Qui in ogni caso non ci sono solo cacciatori, ma realtà del mondo imprenditoriale e dell'artigianato. Vogliamo riunire la parte produttiva del Veneto. La caccia è coinvolta solo in parte». «D'altronde - riprende Ignazio La Russa - nelle nostre liste è presente anche Viviana Beccalossi, ambientalista». La spiegazione, dunque, è servita. «in Veneto abbiamo deciso di stringere un patto con queste realtà, puntando sulle specificità. Così come in Lombardia è stato fatto con altre associazioni, come Italia Vera di Barbara Benedettelli».
VOLTI NOTI. E mentre tra gli spettatori si vedono altri berlatiani come Joe Formaggio, sindaco di Albettone, e Enrico Hüllweck, La Russa evita collegamenti col passato. «Se abbiamo intenzione di puntare su tutti quei cacciatori che si sono presentati al congresso provinciale del Pdl a Vicenza? Questa è storia passata. I congressi del Popolo della libertà non c'interessano».
IMU DA RESTITUIRE. Ma è proprio dal Pdl che comincia il discorso del leader di Fratelli d'Italia. «Siamo stati noi i primi a proporre di ridare l'Imu sulla prima casa agli italiani. Cinque giorni prima di Berlusconi. Il problema è che lui ha peggiorato la nostra proposta». L'idea di La Russa è diversa. «Per pagare i cittadini che hanno versato i soldi per la tassa sulla prima casa bisogna utilizzare titoli di stato pagabili a dieci anni. Quando sarà arrivato il momento del rimborso si utilizzeranno i soldi che nel frattempo il Monte dei paschi di Siena dovrà pagare sul prestito che non doveva avere. Gli importi sono uguali: quattro miliardi. Accordo con la Svizzera? Ipotesi surreale». Critica, invece, l'opinione dell'ex ministro sul condono tombale. «Non è il modo migliore per ridurre l'evasione fiscale, anzi. Diciamo che potrebbe andare bene una volta ogni dieci anni».
DIVERSI MA ALLEATI. L'obiettivo di “Fratelli d'Italia” è chiaro. «Siamo nati per rappresentare la rinascita del centrodestra che non siamo riusciti a costruire - annuncia - visto che sono stati commessi molti errori. Vogliamo essere la scintilla del cambiamento».
Da qui il programma in vista delle elezioni. «Partendo dal presupposto che noi siamo diversi da Pdl e Lega ma i nostri voti si sommano - spiega - annunciamo sin da questo momento che se ci saranno accordi con Monti o con la sinistra noi saremo all'opposizione. No alle ammucchiate. Noi non abbiamo ritegno; mentre mi sembra che in questo momento il centrodestra faccia molta attenzione soprattutto quando deve attaccare le banche».
LE SPESE MILITARI. Il programma del partito passa per le spese militari. «Che vanno ridotte - dichiara - in qualche modo. Magari vendendo una delle nostre portaerei. Utilizziamo poi il 50 per cento dei fondi risparmiati per ridurre il debito pubblico e l'altra metà per addestrare nuovi militari e mandarli nei quartieri, accanto a carabinieri e polizia». E conclude: «Guai a dare risalto al Governo Berlusconi, ma sono stato io, quando ero ministro, a ridurre il numero di eurofighter».
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Nicola Negrin

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