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La Madonna
dimenticata
nei prati

ITINERARI. In Lessinia, con partenza da Campofontana, si arriva a piedi in contrada Pagani, la più alta della zona. Un percorso tra sculture popolari e colonnette con capitelli. La più famosa è una statua mal riuscita e lasciata a custodire le mandrie
In alto la Madonna della Lobbia; qui  la passeggiata da contr&#224; Pagani
In alto la Madonna della Lobbia; qui la passeggiata da contr&#224; Pagani
In alto la Madonna della Lobbia; qui  la passeggiata da contr&#224; Pagani
In alto la Madonna della Lobbia; qui la passeggiata da contr&#224; Pagani

Al primo sguardo appare come un masso informe, uno dei tanti che punteggiano i prati montani e si rizzano dal verde come dolmen primitivi. Potrebbe addirittura non essere riconoscibile: infatti tanti escursionisti tirano dritto ignorandola. Eppure la “Madonna della Lobbia” è una delle più struggenti sculture popolari della Lessinia, una “Pietà” che per l'essenzialità dei volumi, la rigidità delle forme e il semplicistico abbozzo delle linee rimanda a stilizzazioni figurative e simboliche dell'Alto Medioevo. Il gruppo statuario risale invece alla metà dell'Ottocento, eseguito da un ignoto lapicida incaricato di scolpire una Deposizione per l'altare dell'Addolorata della parrocchiale di Campofontana. La scultura non piacque e fu collocata tra gli alpeggi della Lobbia, a protezione di greggi e mandrie.
La madonnina alpestre è un tutt'uno con la pietra scabra che appena la delinea, regge sulle ginocchia il figlio inanimato riconducendo il pensiero a un “non finito” michelangiolesco. La si raggiunge con una passeggiata che partendo dal sentiero erboso sulla sinistra e a un livello più basso del cimitero di Campofontana, fiancheggia il “Capitel de Stempe”, il più bel capitello architettonico della Lessinia con un piccolo pronao neoclassico che spicca nel verde dei prati; rasenta la Contrada Pagani e si avvia a Malga Lobbia. Attraversato il bosco, quando la veduta si apre nell'alpeggio, bisogna aguzzare lo sguardo a sinistra e imboccare la breve deviazione che porta alla scultura.
LE COLONNETTE SCOLPITE. Contrada Pagani è il nucleo abitato più alto della Lessinia a m. 1260 e uno dei più antichi; ai primi del Quattrocento si chiamava “Costa del sole” dal toponimo cimbro Sondelaite. Le case sono schierate una affiancata all'altra lungo la carrareccia; muri in pietra, tetti spioventi, portali ad arco, finestrelle difformi e uno splendido abbeveratoio coperto datato 1795. All'imbocco della contrada, prendendo la mulattiera che scende verso ovest, dopo qualche centinaio di metri si scorge una delle tipiche colonnette, piccoli monoliti che escono dal terreno simili a frecce e dichiarano con le loro scalpellate immagini sacre, una fede scolpita nella roccia. Si tratta di sculture popolari che con le croci e le tavolette, costituiscono uno dei fenomeni più interessanti dell'arte locale dei Monti Lessini. La colonnetta sul dosso di Contrada Pagani è un pilastrino in marmo rosso di fine Ottocento che ospita una tavoletta in tufo del 1657 con la Madonna affiancata da un piccolo Gesù in piedi sorretto ai fianchi. Una colonnetta più alta, scheggiata e recante la data 1615 si trova sul piazzale della chiesa di Campofontana e un'altra del XVII secolo nella vicina Contrada Zocca a fianco della piccola edicola religiosa eretta nel 1891 da Bortolo Zocca.
IL GRANDE FAGGIO. Dalla Madonna della Lobbia, proseguendo sulla carrareccia principale, si può raggiungere a m. 1350 Malga Lobbia dalla quale si domina il Gruppo del Carega oppure, tenendo la sinistra, il Grande Faggio la cui frondosa magnifica chioma è il punto focale di questa camminata che inoltrandosi tra semplici architetture pastorali gode d'ampie vedute sui selvaggi e impervi pendii dell'altro versante della valle. Dal grande albero, scendendo di quota, ci s'inoltra in una delle più belle faggete della Lessinia, il sentiero a tratti rasenta il precipizio roccioso che sprofonda nell'Alta Val d'Illasi e non va oltrepassato il filo spinato che lo fiancheggia e che permette d'infilare l'occhio in vertiginosi canyon verticali. Il ritorno a Campofontana avviene traversando le contrade Zocca, Grisi e Pozza.
INFO. Campofontana si raggiunge dalla Val d'Illasi che s'imbocca dalla Statale 11 direzione Vr dopo Soave. Da Selva di Progno seguire la segnaletica. In contrada Tornieri c'è l'Agritur L'Incanto è aperto nei fine settimana. Per una vacanza alpestre in contrada Pagani si affittano casette. Campofontana si raggiunge anche dal Vicentino per Crespadoro-Durlo.

Cinzia Albertoni

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